Violentata per "correggere" la sua omosessualità. E' accaduto a una 13enne di Pretoria, in Sudafrica. Si tratta del cosiddetto "stupro correttivo", una realtà purtroppo molto diffusa nel paese.La stessa sorte toccò tre anni fa alla campionessa di calcio Eudy Simelane, una delle prime donne a dichiarare di essere lesbica: la calciatrice subì uno stupro di gruppo e fu poi uccisa con 25 coltellate.
E il mese scorso un'altra ragazza, Noxolo Nogwaza di 24 anni, è stata uccisa da un gruppo di "correttori" che prima l'hanno stuprata e poi l'hanno massacrata a colpi di bottiglia e di pietra. Nogwaza era un'attivista per i diritti di gay e lesbiche conosciuta nella township di Kwa Thema, a est di Johannesburg.
L'ultimo episodio di violenza allo scopo di "correggere sessualmente" le lesbiche è accaduto giovedì scorso. E' stato reso noto dal Ministero per la giustizia e lo sviluppo costituzionale sudafricano: il portavoce, Tlali Tlali, condannando fermamente il fatto, ha detto che "i diritti di gay e lesbiche sono diritti umani e costituzionali che devono essere protetti e rispettati in ogni momento".
Proprio lo stesso giorno dello stupro il governo ha annunciato la creazione di una unità speciale per combattere questo tipo di reato. Della squadra anti crimini di odio sessuale, che sarà operativa dal prossimo 15 luglio, faranno parte sei rappresentanti della magistratura, della polizia e del ministero dello sviluppo sociale e sei rappresentanti di organizzazioni di omosessuali, lesbiche, transessuali.
Human Rights Watch (Hrw) ha denunciato un' "epidemia di brutali attacchi omofobici". E sul web un piccolo gruppo di attivisti ha da tempo lanciato la campagna www.change.org.
A differenza di quanto succede nel resto dell'Africa, dove in molti Paesi l'omosessualità è un crimine passibile anche della pena di morte, il Sudafrica con la sua costituzione socialmente avanzata riconosce piena parità di diritti a prescindere dagli orientamenti sessuali. Ed è l'unico Paese del continente a riconoscere i matrimoni tra persone dello stesso sesso.
Ma la mentalità di gran parte della popolazione è ancora basata su pregiudizi. Secondo una recente indagine del Consiglio di ricerca medica, finanziata dal governo, un uomo su quattro in Sudafrica ha ammesso di aver stuprato una donna; e questa percentuale sale a uno su tre uomini nella provincia di Gauteng, dove Nogwaza e Simelane hanno subito la "rieducazione sessuale".
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