Una sfera di gelatina trasparente di un metro di diametro, attraversata da una sorta di condotto scuro che si allarga a forma di imbuto alle due estremita', e' stata scoperta da due subacquei napoletani, Daniele Castrucci ed Edoardo Ruspantini, durante un' immersione a cinquanta metri di profondita'.
L'avvistamento sensazionale è avvenuto a Massa Lubrense nei fondali presso Punta Campanella.
L'avvistamento sensazionale è avvenuto a Massa Lubrense nei fondali presso Punta Campanella.
Lo strano "uovo" conterrebbe decine di migliaia di embrioni di una rara specie di calamari .
Potrebbe essere dunque una femmina di totano la madre dei calamaretti custoditi nella sfera misteriosa.
Questo e' il primo caso osservato negli abissi italiani,
prima di noi solo in Norvegia, Nuova Zelanda e Croazia si sono osservati simili fenomeni.
I due sub, sbalorditi, hanno scattato foto e girato un breve video, ma soltanto il prelievo di un campione avrebbe consentito di chiarire con esattezza di quale esemplare si tratti.
La straordinaria scoperta ha fatto il giro del web attirando l'attenzione di migliaia di appassionati subacquei e non solo.
Potrebbe essere dunque una femmina di totano la madre dei calamaretti custoditi nella sfera misteriosa.
Questo e' il primo caso osservato negli abissi italiani,
prima di noi solo in Norvegia, Nuova Zelanda e Croazia si sono osservati simili fenomeni.
I due sub, sbalorditi, hanno scattato foto e girato un breve video, ma soltanto il prelievo di un campione avrebbe consentito di chiarire con esattezza di quale esemplare si tratti.
La straordinaria scoperta ha fatto il giro del web attirando l'attenzione di migliaia di appassionati subacquei e non solo.
(In questa immagine un sub verifica la consistenza della misteriosa sfera.)
Per adesso le ipotesi sono due:
che questo esemplare appartenga alla famiglia degli Ommastrephidae, presente in Mediterraneo con 4 specie chiamate tutte piu' comunemente “totano”, oppure (ipotesi questa di certo più affascinante)
che si abbia a che fare con una specie aliena,
del tutto sconosciuta nei nostri mari,
il "Notodarus gouldi".
Siamo cosi' di fronte ad un'ennesima dimostrazione di quanta biodiversita' marina sia presente nel nostro prezioso Mediterraneo, un mare da tutelare ad ogni costo.
Nessun commento:
Posta un commento