Quasi un mese di indagini, decine di testimoni sentiti, oltre venti ore di audizione da parte degli inquirenti, ma il caso di Melania Rea, la ventinovenne campana scomparsa ad Ascoli Piceno il 18 aprile scorso e ritrovata due giorni dopo uccisa a coltellate in una pineta del Teramano, rimane "un vero rompicapo". Lo ha detto il procuratore di Ascoli Piceno Michele Renzo, al termine di un incontro con il pool dei sostituti che conduce l'inchiesta: Umberto Monti, Carmine Pirozzoli, Ettore Picardi. Un summit che si è concluso con un nulla di fatto: il caporalmaggiore Salvatore Parolisi, marito di Melania, da subito finito nel mirino degli investigatori, rimane solo «persona informata sui fatti», in pratica un testimone, oltre che parte offesa.
RITROVATO L'ANELLO DI FIDANZAMENTO - Anzi persona "scarsamente informata sui fatti", ha chiosato una fonte, riferendosi alle varie contraddizioni in cui l'uomo è caduto nel ricostruire le ore prima e dopo la scomparsa della moglie, ai tanti particolari taciuti della vita personale familiare, come una relazione extraconiugale con un giovane e bella soldatessa. Ma Parolisi resta di fatto un semplice testimone perchè allo stato non ci sono gli elementi per trasformare il suo ruolo in quello di indagato. E in questo quadro è tutto da valutare il ritrovamento dell'anello di fidanzamento di Melania, in oro e con un solitario, nel Bosco delle Casermette, a una certa distanza dal corpo della giovane. Ritrovamento avvenuto durante uno dei primi sopralluoghi di cui solo oggi si è avuta notizia.
La donna potrebbe averlo lanciato addosso a qualcuno al culmine di una lite, oppure averlo perso durante la colluttazione con il suo assassino. Le contraddizioni (per altro in parte chiarite durante i faccia a faccia di ieri e dell'altro ierii con il pm Monti a Castello di Cisterna in Campania), invece, secondo gli investigatori riguarderebbero elementi marginali, non direttamente collegati alla morte violenta di Melania. Gli investigatori non sembrano dare particolare peso al contrasto tra alcune sue dichiarazioni sulla posizione del corpo della moglie nel Bosco delle Casermette, che lui non aveva visto di persona ma aveva raccontato di avere visionato nelle foto scattate dal cellulare di Raffaele Paciolla, l'amico che aveva partecipato alle ricerche. Lo stesso Paciolla invece ha sostenuto di non avere mai scattato foto, mettendo a disposizione il suo telefonino e dovrebbe essere riascoltato su questo punto. Un nuovo incontro di Parolisi con gli inquirenti non sembra invece imminente.
Anche se le indagini continueranno ancora a ruotare su di lui e intorno a lui, al suo ambiente di lavoro, cioè il Rav Piceno, dove vengono addestrate le soldatesse. Un'inchiesta che, però, si svolge su un crinale piuttosto delicato, proprio per lo status di persona informata sui fatti del caporalmaggiore, che di fatto continua ad apparire come il principale sospettato. "Stiamo lavorando" dice il procuratore Renzo. La direzione delle indagini? "È avanti". Si attendono gli esiti delle indagini scientifiche del Ris, "che hanno sempre risultati, ma che hanno anche i loro limiti". "Noi cerchiamo di individuare il responsabile o i responsabili, ma non ce li possiamo fabbricare".
NUOVO ESAME SUL CADAVERE - E di nuovo si torna a non escludere ufficialmente nessuna ipotesi compresa quella "del mostro di passaggio". "Siamo di fronte ad una morte violenta, perchè chiuderci in una prospettiva sola?". Intanto oggi il medico legale Adriano Tagliabracci effettuerà un nuovo esame del cadavere per cercare di precisare i tempi e la dinamica dell'omicidio. Poi la salma sarà messa a disposizione della famiglia. Sulla tomba di Melania verrà incisa, su una pergamena in marmo, una poesia, in cui si immagina che la giovane mamma morta parli con la figlioletta Vittoria. "Non puoi vedermi ma io sono la luce con cui tu vedi; non puoi udirmi ma io sono il suono per il quale odi; non puoi conoscermi, ma io sono la verità per la quale tu vivi". E pensare che, come ha rivelato oggi l'amica del cuore, Imma, Melania avrebbe voluto un altro figlio. E invece, non potrà più vedere neppure la sua piccola.
RITROVATO L'ANELLO DI FIDANZAMENTO - Anzi persona "scarsamente informata sui fatti", ha chiosato una fonte, riferendosi alle varie contraddizioni in cui l'uomo è caduto nel ricostruire le ore prima e dopo la scomparsa della moglie, ai tanti particolari taciuti della vita personale familiare, come una relazione extraconiugale con un giovane e bella soldatessa. Ma Parolisi resta di fatto un semplice testimone perchè allo stato non ci sono gli elementi per trasformare il suo ruolo in quello di indagato. E in questo quadro è tutto da valutare il ritrovamento dell'anello di fidanzamento di Melania, in oro e con un solitario, nel Bosco delle Casermette, a una certa distanza dal corpo della giovane. Ritrovamento avvenuto durante uno dei primi sopralluoghi di cui solo oggi si è avuta notizia.
LE IMMAGINI |
La donna potrebbe averlo lanciato addosso a qualcuno al culmine di una lite, oppure averlo perso durante la colluttazione con il suo assassino. Le contraddizioni (per altro in parte chiarite durante i faccia a faccia di ieri e dell'altro ierii con il pm Monti a Castello di Cisterna in Campania), invece, secondo gli investigatori riguarderebbero elementi marginali, non direttamente collegati alla morte violenta di Melania. Gli investigatori non sembrano dare particolare peso al contrasto tra alcune sue dichiarazioni sulla posizione del corpo della moglie nel Bosco delle Casermette, che lui non aveva visto di persona ma aveva raccontato di avere visionato nelle foto scattate dal cellulare di Raffaele Paciolla, l'amico che aveva partecipato alle ricerche. Lo stesso Paciolla invece ha sostenuto di non avere mai scattato foto, mettendo a disposizione il suo telefonino e dovrebbe essere riascoltato su questo punto. Un nuovo incontro di Parolisi con gli inquirenti non sembra invece imminente.
Anche se le indagini continueranno ancora a ruotare su di lui e intorno a lui, al suo ambiente di lavoro, cioè il Rav Piceno, dove vengono addestrate le soldatesse. Un'inchiesta che, però, si svolge su un crinale piuttosto delicato, proprio per lo status di persona informata sui fatti del caporalmaggiore, che di fatto continua ad apparire come il principale sospettato. "Stiamo lavorando" dice il procuratore Renzo. La direzione delle indagini? "È avanti". Si attendono gli esiti delle indagini scientifiche del Ris, "che hanno sempre risultati, ma che hanno anche i loro limiti". "Noi cerchiamo di individuare il responsabile o i responsabili, ma non ce li possiamo fabbricare".
NUOVO ESAME SUL CADAVERE - E di nuovo si torna a non escludere ufficialmente nessuna ipotesi compresa quella "del mostro di passaggio". "Siamo di fronte ad una morte violenta, perchè chiuderci in una prospettiva sola?". Intanto oggi il medico legale Adriano Tagliabracci effettuerà un nuovo esame del cadavere per cercare di precisare i tempi e la dinamica dell'omicidio. Poi la salma sarà messa a disposizione della famiglia. Sulla tomba di Melania verrà incisa, su una pergamena in marmo, una poesia, in cui si immagina che la giovane mamma morta parli con la figlioletta Vittoria. "Non puoi vedermi ma io sono la luce con cui tu vedi; non puoi udirmi ma io sono il suono per il quale odi; non puoi conoscermi, ma io sono la verità per la quale tu vivi". E pensare che, come ha rivelato oggi l'amica del cuore, Imma, Melania avrebbe voluto un altro figlio. E invece, non potrà più vedere neppure la sua piccola.
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