mercoledì 25 maggio 2011

Apocalisse:La fine del mondo: 11 e 21 maggio sono passati, ora ci attende il 21 ottobre 2011

Tanto clamore, molti scherni, ma anche ansia e paura per quelle fatidiche date che tutti, navigando sul web, incontriamo sulla nostra strada. Facciamo finta di nulla, cerchiamo di aggirare l’ostacolo, ma in fondo dentro di noi un pizzico di timore si scatena: e, se fosse vero? Siamo passati indenni nelle due principali giornate (11 e 21 maggio) che molti, prendendo spunto da profezie bibliche o dati pseudoscientifici, hanno bollato come punti di riferimento per l’inizio della catastrofe umana, l’inizio della “fine del mondo”. Ora ad attenderci ci sarebbe il prossimo 21 ottobre, data in cui il fuoco dovrebbe divorare il nostro pianeta. Ma come nascono queste credenze? Quanto c’è di vero? Sono soltanto nostre errate interpretazioni catastrofiche e autodistruttive? Forse la scelta giusta sarebbe quella di optare per la “via” di mezzo: non essere terrorizzati da tali profezie, dato che, come abbiamo visto nel mese di maggio nulla di altamente distruttivo è accaduto, ma magari utilizzarle come spunto di riflessione. Fatto certo è che nella giornata dell’11 maggio, per la quale il sismologo Raffaele Bendandi previde la distruzione di Roma a causa di uno spaventoso terremoto, circa il 20% in più dei dipendenti pubblici romani, rispetto alla stessa data del 2010, si è messo in ferie. Riversandosi in parchi pubblici o a casa di amici per ricevere sostegno e compagnia. Forse allora non siamo così insensibili davanti a queste nefaste predizioni. Il sismologo, astronomo, scienziato autodidatta Raffaele Bendandi (scomparso nel 1979), che venne anche soprannominato “l’uomo che prevede i terremoti”, basava la sua teoria sul movimento degli astri, pertanto secondo i dati da lui raccolti, l’origine dei terremoti sarebbe prettamente cosmica.



Nelle sue previsioni, poi confermatesi: il terremoto della Marsica, in Abruzzo, nel gennaio 1915, dell’undicesimo grado della scala Mercalli. Nel 1924, nelle Marche (verificatosi solo due giorni dopo le sue indicazioni). Nel maggio 1976 una scossa di terremoto di magnitudo 6,5, nel Friuli. Furono quasi mille i morti e decine di migliaia i senza tetto. Ma come fece Bendandi a prevedere tutto questo? E’ veramente possibile? Ed ha effettivamente annunciato un sisma su Roma? Secondo Paola Lagorio (presidente dell’associazione “La Bendandiana”), che custodisce tutti suoi i manoscritti, non vi sarebbe alcun riferimento preciso ad un devastante terremoto su Roma nel mese di maggio 2011, tantomeno nella data dell’11. Allora come nascono, ci chiediamo, queste convinzioni? Altro dato certo, però, è che a poca distanza da noi, tracciando una ipotetica linea geografica, arriviamo nella regione della Murcia nel sud della Spagna, dove si è verificato, proprio l’11 maggio, un insolito cataclisma (secondo statistiche riferite delle autorità locali): una scossa sismica di 5,2 gradi della scala Richter. Dobbiamo collegare l’evento a teorie Bendandiane o si tratta solo di pura casualità? Da poco trascorsa è anche la fatidica data del 21 maggio, giorno in cui, secondo le interpretazioni di alcuni appassionati e studiosi, le profezie bibliche avrebbero annunciato il “giudizio universale”. In quanto, secondo precisi calcoli matematici, questa data cadrebbe precisamente settemila anni dopo il biblico “diluvio universale”, per il quale Noè costruì l’Arca che permise di salvare il genere umano e le diverse specie animali e vegetali. Ma sono circolate anche notizie catastrofiche da parte di un gruppo di parascienziati, che andavano affermando che il vulcano sottomarino Marsili (il più grande vulcano in Europa), situato nel tirreno meridionale a circa 150 km da Sicilia e Calabria, avrebbe eruttato provocando una temibile tsunami, talmente grande, da inghiottire tutte le terre emerse per centinaia di km.



E’ anche vero che, secondo alcuni recenti studi svolti dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma, il vulcano ha mostrato chiari segni di instabilità; ma da qui, a dire che potrebbe creare devastazione, ce ne passa. In fondo non si trova lì nello stesso punto dalla notte dei tempi? E, a memoria d’uomo non si ricorda un evento catastrofico legato ad esso. Lasciamo che gli Enti preposti tengano sotto controllo la situazione, e in questi casi, confidiamo anche nel Cielo che lasci riposare questo bestione per altre migliaia e migliaia di anni. E’ comunque un rincorrersi di date apocalittiche in questi ultimi tempi e, tornando alle profezie bibliche, c’è chi afferma che dalle pagine del sacro libro si evincerebbe che il prossimo 21 ottobre, ci sarebbe ad aspettarci al varco un’altra ipotetica grande devastazione su scala mondiale. Perché proprio il 21 ottobre? Perché sempre secondo precisi calcoli sarebbe la successiva data, a scadenza dei cinque mesi in cui il Signore Iddio tenne le acque sopra la terra. E le acque rimasero alte sopra la terra per centocinquanta giorni (Genesi 7:24). Anche secondo la setta guidata dal predicatore evangelista, nonché ingegnere americano Harold Camping, il 21 ottobre sarebbe una giornata infausta. A sua detta, nella Bibbia vi sarebbe nascosto una sorta di calendario apocalittico, che dà riferimento ad una probabile “fine” o punizione divina per il comportamento immorale degli esseri umani, indicando anche chi verrà salvato e chi no. Peccato che il predicatore Camping annunciò la “fine del mondo” anche diversi anni fa, e precisamente il 6 settembre 1994. Come possiamo dedurre, la fine del mondo non arrivò, e lui si giustificò dicendo d’aver sbagliato i propri calcoli. Ma sempre citando le sacre scritture, Gesù dice: «Ma quanto a quel giorno e a quell’ora nessuno li sa, neppure gli angeli del cielo, neppure il Figlio, ma il Padre solo…» Mt 24:36.

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