giovedì 19 maggio 2011

Animali/ Russia, torture da soldati su cani e gatti

Squadroni della morte, esseri umani che torturano e uccidono cuccioli indifesi di cani e gatti che si avvicinano loro in cerca di una carezza. Dalla Russia arrivano racconti e immagini atroci, che finora non avevano superato i confini della Federazione. Basta fare un giro su Internet per immergersi in un orrore fatto di sadismo e impunita'. In un video, pubblicato su Internet, si vedono due soldati in servizio di leva, nell'unita militare numero 64845 di Starosusoevka, nella Siberia orientale. Ilnar Nazmiev e Pavel Jankovsky danno fuoco a un gattino nero, un cucciolo di due o tre mesi. Prima di ucciderlo, giocano con lui, lo accarezzano. Poco dopo, uno dei due militari lo prende tra le mani, tira fuori dalla tasca una bottiglietta di benzina e gli da' fuoco. I due soldati ridono, qualcuno li riprende con una videocamera mentre il gattino, avvolto dalle fiamme, prova invano a fuggire, fa qualche passo. Poi muore. I tre si allontanano in cerca di un'altra vittima, di un altro trofeo da mostrare ai loro sadici 'fan' sul social network www.vkontakte.ru, una sorta di Facebook in versione russa.
Non si tratta di un caso isolato: sul web, in Russia, e' facile trovare gruppi di persone accomunati dall'obiettivo impunemente dichiarato di "liberare le citta' dalle bestie". Sono i 'dog hunters', cacciatori di cani - ma non solo - che, grazie a una legislazione quasi assente in materia, tra la fine dell'anno scorso e oggi, hanno ucciso centinaia, forse migliaia di animali domestici. Di questi squadroni della morte fanno parte molti militari russi.


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Associazioni che si battono per i diritti degli animali hanno fatto arrivare la protesta fino ai piani piu' alti del Cremlino chiedendo al presidente, Dimitry Medvedev, che venga fatta giustizia, che almeno i "due mostri" del video, dei quali si vede chiaramente il volto, siano puniti severamente. Piu' di tremila firme sono state raccolte sul sito www.democrator.ru con la petizione numero 4282, e su www.thepetitionsite.com, dove le adesioni sono piu' di 40mila. Organizzazioni e singoli cittadini hanno presentato esposti alla procura civile e militare. Ma finora contro i due soldati non e' stato preso alcun provvedimento. I vertici dell'esercito si sono limitati a "prendere in esame la questione".
Un altro video risale ai primi mesi di quest'anno. Il filmato e' talmente atroce che e' stato censurato da alcuni provider Internet e vietato dagli organi di vigilanza russi, per "evitare di danneggiare la salute psichica dei cittadini". Il video ritrae alcuni soldati di leva mentre, tra una risata e l'altra, torturano, mutilano e uccidono un cane. Anche in questo caso, la procura militare ha pubblicato solo un breve messaggio sul sito ufficiale (http://www.sledcom.ru/news/41406.html) in cui annuncia che prendera' in esame il caso e cerchera' di trovare i colpevoli. Solo dopo una campagna animalista che dura da piu' di un anno, qualcosa comincia a muoversi alla Duma che si e' riunita il 24 febbraio per discutere il disegno di legge sul "comportamento responsabile verso gli animali".
Secondo l'avvocato Maria Veremchuk, consulente giuridico dell'Ospedale degli animali 'Amico' di Voronez, nella Russia sudoccidentale, la federazione sul tema del rispetto degli animali "e' molto indietro rispetto non solo ai Paesi europei e agli Stati Uniti, ma anche ad alcuni Stati dell'Asia e dell'Africa". Il disegno di legge vieta ogni tipo di maltrattamenti, lesioni, mutilazioni di animali, ma anche i combattimenti tra cani. L'approvazione della legge dovrebbe arrivare entro il prossimo luglio, non e' chiaro pero' come saranno inasprite le pene per coloro che si macchiano di uno dei reati piu' disumani (la pena prevista ai sensi dell'art 245 comma 2 del Codice Penale della Federazione russa e' la reclusione fino a due anni). Ma soprattutto se le pene saranno davvero applicate.

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