domenica 22 maggio 2011

Il Papa bronzeo fa litigare. Ma il successo della “teca” insegna

Un incidente di percorso rovina la festa laica. Il giorno dopo la beatificazione di Giovanni Paolo II, evento straordinario per il quale Roma ha regalato ad un milione di fedeli una giornata estiva, a guastare la festa laica che prevedeva il concerto è arrivata la pioggia. Rinviato l'evento e reso più carico di significato con la presentazione della statua del Papa Beato davanti alla stazione Termini, arriva una pioggia di critiche.
statua papa

Che ne dica il sindaco Alemanno, il gigante alto 4 metri realizzato in bronzo, dono dello scultore Olivieri Rainaldi e raffigurante il Papa beato non piace ai romani. E quella che doveva essere un'iniziativa gradita si sta trasformando in un boomerang. Sui siti internet dei quotidiani particolarmente legati alla città i sondaggi on line hanno bocciato la statua; una pioggia di critiche è arrivata persino dall'Osservatore Romano che accusa: “Pecca di scarsa riconoscibilità”. "La suggestione dell'opera - rileva l'articolo - consiste nell'abbraccio ideale che il Pontefice era solito dare ai fedeli della sua diocesi e offrire ai molti pellegrini e visitatori, ma il suo volto, situato in cima alla struttura, ha pero' solo una lontana somiglianza con quello del Papa. E complessivamente il risultato non sembra all'altezza dell'intento, tanto che in proposito gia' si sono levate voci critiche". "Per chi esce dalla stazione - sottolinea il giornale vaticano - sembra infatti un enorme monumento indistinto piùà che un immediato e inequivocabile omaggio a Giovanni Paolo II. Ci si può quindi domandare se non sarebbe stato meglio privilegiare questo aspetto, viste l'importanza e la collocazione del monumento". L'Osservatore Romano descrive l'opera dello scultore Oliviero Rainaldi come "una scultura singolare, squarciata dal vento che la fa somigliare a una tenda aperta o, come ha detto qualcuno, a una campana".

Ed è polemica. Tanto che in difesa del Campidoglio arrivano i consiglieri comunali. Scrive Antonio Gazzellone, vicecapogrupo del Pdl: “Rispetto alla statua dedicata a Papa Giovanni Paolo II, vorrei sottolineare come, pur non essendo né un esteta né un critico d’arte, l’opera non passi assolutamente inosservata e, con il giusto e dovuto raccoglimento, ispiri un certo misticismo. La forma artistica impiegata per la sua realizzazione ben si inserisce nel contesto del piazzale, riflettendo quella caratteristica di umana accoglienza che il Pontefice ha rappresentato per l’umanità. La Stazione Termini, infatti, è una delle maggiori porte di accesso alla Capitale, e la figura del Santo Padre che l’opera di Oliviero Rainaldi ha voluto rappresentare, sta a testimoniare proprio quell’universale concetto di apertura e solidarietà ricollegabile a Giovanni Paolo II e a Roma, indiscussa capitale del cattolicesimo”.

Basterà per placare gli animi? Per ora, oltre ai sondaggi c'è da registrare la spaccatura  del centrodestra. I rampelliani Mollicone e de Priamo scrivono in ordine: “È un oltraggio alla figura del Papa” e poi: “«L'opera è un dono della fondazione Silvana Paolini Angelucci, non sarebbe scandaloso trasferirla in luogo meno pubblico”. Aggiunge il secondo: “Brutta come la teca di Meier”.

Il Papa bronze scatena anche le opposizioni. Stampete, Pd: “Opera imbarazzante” e Pedica, Italia dei Valori: “Ora servirebbe un cartello sulla statua con scritto: scusate, volevamo rappresentare il Pontefice”.
A cercare un po' di pace per la statua anche “the voice of Campidoglio”: “Teniamo a precisare – dicono ufficialmente gli esperti d'arte dell'Ufficio Stampa - che in numerose occasioni sia da parte della Pontificia Commissione per i Beni culturali, sia dal Pontificium Consilium de Cultura, sia dal Mibac che dalle Sovrintendenze sono arrivati nei mesi scorsi numerosi attestati di plauso e di apprezzamento del bozzetto presentato".
Vista gli ultimi eventi non è escluso che, come accaduto per lo spostamento del tram 8 e come si prepara per i sanpietrini, anche per la statua della discordia il sindaco sarà costretto ad indire un referendum. Solo che il Papa è universale, la stazione Termini è un nodo di scambio internazionale e le opere d'arte prima vanno metabolizzate e poi capite. É accaduto anche per la teca di Meier che doveva essere buttata giù dallo stesso Alemanno e invece è ormai patrimonio uiniversale.


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