mercoledì 11 maggio 2011

Elefantessa torturata al cinema: il video choc




Scariche elettriche e bastonate. Così è stata addestrata l'elefantessa Tai, protagonista del film "Come l'acqua per gli elefanti", con Reese Witherspoon e Robert Pattinson, al cinema in questi giorni. La denuncia arriva dall'associazione Animal Defenders International (Adi).
La pellicola, diretta da Francis Lawrence, è tratta dall'omonimo romanzo del 2006 della scrittrice canadese Sara Gruen. Ambientato nel periodo della grande Depressione, narra la storia di un giovane studente in veterinaria, che viene assunto in un grande circo, il Benzini Brothers Most Spectacular Show on Earth, e si innamora, ricambiato, della fantina, moglie del padrone. Tra gli attori anche Tai (nel film si chiama Rosie), un'elefantessa asiatica di 45 anni.
Secondo l'Adi in passato l'animale è stato seviziato: a dimostrarlo un filmato girato di nascosto, nel 2005, presso la società californiana "Have Trunk Will Travel". Nelle immagini si vedono alcuni elefanti, tra cui Tai, picchiati più volte durante l'addestramento: scosse elettriche, percosse con grossi ganci di ferro, taglio delle zanne senza anestesia e addirittura un elefante che viene agganciato da un labbro e poi tirato.
Gli elefanti "gridano" dal dolore ma gli addestratori non si fermano: un addestramento scioccante che, secondo quando denunciato dall'associazione, sarebbe continuato anche durante le riprese del film. E per far conoscere i metodi utilizzati per addomesticare gli elefanti l'Adi ha inviato il video agli attori.


elefante picchiato film
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La direttrice dell'associazione, Jan Creamer, ha dichiarato: "Il pubblico, le stelle del cinema e i produttori sono stati ingannati. Il nostro messaggio è 'Se amate gli animali non andate mai a vedere i film in cui compaiono animali ammaestrati'. Secondo l'Adi nel video comparirebbe anche Gary Johnson, co-fondatore della Have Trunk Will Travel, che ha replicato: "Tai non è mai stata picchiata in alcun modo". E Kari Johnson, l'altro co-fondatore della società, aggiunge: "La nostra compagnia non ha mai rilasciato un'autorizzazione scritta e non ha mai permesso l'uso di dispositivi elettrici se non quando la sicurezza dell'elefante o dell'uomo era a rischio».

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