''Uccidere un animale di una specie in estinzione costerà meno. I responsabili, oggi puniti a seconda della specie, dall'orso al lupo, dalla cicogna alla foca monaca, dallo stambecco al camoscio d'Abruzzo, da due mesi ad un anno di arresto e l'ammenda da 750 a 6000 euro, rischieranno da uno a sei mesi o in alternativa l'ammenda fino a 4000 euro. Commerciare questi animali? Si rischiera' nulla, nonostante quanto previsto dalla direttiva europea 99 del 2008 per il cui recepimento l'Italia e' gia' oltre il limite massimo di tempo previsto da Bruxelles.
Sono questi gli incredibili effetti dello Schema di Decreto Legislativo proposto dal ministro dell'Ambiente Prestigiacomo che, all'esame in queste ore solo per parere nelle Commissioni Giustizia, Ambiente e Politiche Europee della Camera, tornera' al Governo per la valutazione finale''. La denuncia arriva dalla Lav che lancia un appello: “C’è tempo e modo per intervenire sul merito del provvedimento formalmente intitolato “sulla tutela penale dell’ambiente” e che invece ad oggi è una tutela penale per i bracconieri e se non verrà cambiato porterà l’Italia davanti alla Commissione Europea – Gianluca Felicetti, presidente della LAV - siamo riusciti un anno fa a cancellare la prospettata deregulation venatoria con il disegno di legge Orsi che voleva dare il fucile ai sedicenni ma la sua richiesta di diminuzione delle pene, cacciata dalla porta del Parlamento, è rientrata dalla finestra grazie al Ministro Prestigiacomo che speriamo non vorrà passare alla storia come Ministro della distruzione dell’ambiente. Confidiamo nel pronto intervento dei Ministri Frattini e Brambilla e dei parlamentari per il rispetto degli animali e della legalità”.
''Lo schema di decreto legislativo proposto dal ministro Prestigiacomo, riducendo notevolmente le pene per i bracconieri, non tutela le specie animali in via d'estinzione e favorisce l'illegalità. Mi sembra paradossale che il dicastero preposto alla tutela dell'ambiente non si renda conto della gravita' di tale iniziativa''. Lo afferma in una nota Gabriella Giammanco (Pdl), componente del Comitato ministeriale per un'Italia 'animal friendly'.
''Il provvedimento, in sostanza, dimezza la pena per chi uccide animali appartenenti a specie molto rare. In questo caso si rischia solo qualche mese di carcere che poi potra' essere convertito in una semplice sanzione pecuniaria - spiega Giammanco - Per questo assieme ai colleghi del gruppo parlamentare PdL per i diritti degli animali sollecitero' le commmissioni competenti ad esprimere un parere che preveda la richiesta di un inasprimento delle punizioni previste per i bracconieri. Sono sicura che il ministro Prestigiacomo, per l'attenzione sempre dimostrata nei confronti della tutela dell'ecosistema, recepira' nel decreto i suggerimenti del Parlamento''.
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