lunedì 18 luglio 2011
Truffe/ Riscuotevano pensione caro estinto, 441 indagati a Palermo
Per l'anagrafe erano morti, anche da decenni, ma la loro pensione veniva riscossa. Sono 441 le persone denunciate dalle Fiamme gialle del Comando provinciale di Palermo per aver riscosso la pensione di persone in realta' decedute, anche da dieci anni. A intascare le somme erano, nella maggior parte dei casi, parenti o congiunti delegati dai titolari delle pensioni quando questi erano ancora in vita; il tutto, con un danno accertato alle casse dell'erario di quasi 800mila euro. I reati contestati vanno dalla truffa aggravata, all'indebita percezione di erogazione ai danni dello Stato e al falso. Si chiama "Carissimo estinto" l'operazione dei finanzieri del Nucleo di Polizia tributaria di Palermo che hanno accertato un complesso sistema di frode ai danni dell'Inps che ha consentito agli indagati di percepire le somme di danaro, con riscossione direttamente allo sportello, attraverso la redazione e sottoscrizione di una dichiarazione con cui si attestava falsamente l'esistenza in vita del titolare della pensione. In altri casi, invece, la morte del titolare della pensione veniva completamente taciuta e, quindi, mensilmente, continuava ad avvenire l'accredito diretto su conti correnti postali o bancari. Gli accertamenti, sviluppati attraverso la ricostruzione dei flussi finanziari transitati su centinaia di conti correnti postali e bancari per individuare il reale beneficiario, hanno anche riguardato numerosi soggetti che, proprio per sviare eventuali indagini, avevano fittiziamente spostato la residenza in altri comuni del territorio nazionale o all'estero. Non sempre il titolare della pensione, poi, sebbene formalmente residente in citta' o nella provincia, vi era deceduto; di conseguenza, i finanzieri di Palermo hanno dovuto chiedere la collaborazione di molti altri reparti della Guardia di finanza dislocati su tutto il territorio nazionale. Fra i casi scoperti, da segnalare quello di una donna che per oltre 10 anni dalla scomparsa della madre, ha continuato a percepirne la pensione dichiarandone mensilmente e senza alcuna esitazione, l'esistenza in vita
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