Gli indagati per l'omicidio di Sarah Scazzi, avvenuto il 26 agosto dello scorso anno, sono Michele Misseri, sua moglie Cosima, la figlia Sabrina, Carmine Misseri, Cosimo Cosma, Gianluca Mongelli, Vito 'junior' Russo (in una prima fase difensore di Sabrina Misseri), Emilia Velletri (avvocato, moglie di Russo e in un primo tempo difensore di Sabrina Misseri), Giovanni Buccoliero, Anna Scredo, Antonio Colazzo, Cosima Prudenzano, Francesco De Cristofaro, Giuseppe Nigro e Michele Galasso. In particolare, negli avvisi di conclusione indagini, Cosima Serrano e Sabrina Misseri rispondono del fatto che "privarono della liberta' personale Sarah Scazzi, costringendola dopo averla strattonata ed afferrata per i capelli, e comunque con tono minaccioso, a salire sull'autovettura della Serrano, conducendola verso la loro abitazione contro la volonta' della minore, di cui cagionavano la morte a mezzo di una cinghia".
Michele Misseri, invece, risponde del fatto che "al fine di assicurare alla figlia Sabrina e alla moglie Cosima l'impunita' dei reati, allo scopo di distruggere lo zainetto ed i vestiti di Sarah Scazzi, appiccava il fuoco agli stessi in aperta campagna, facendo sorgere cosi' il pericolo di un incendio".Inoltre, Sabrina Misseri, Cosima Serrano e Michele Misseri rispondono del fatto che "in concorso fra loro, e al fine di assicurare a Sabrina Misseri e Cosima Serrano l'impunita' dei reati, sopprimevano il cadavere di Sarah, che su istigazione e determinazione delle prime due, veniva trasferito da Michele Misseri con un'auto dalla sua abitazione in una campagna della contrada 'Mosca', dove poi con l'ausilio di Carmine Misseri e Cosimo Cosma, veniva gettato in un pozzo cisterna esistente, su cui veniva apposto un macigno in modo da assicurarne la definitiva sottrazione alle ricerche".
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