lunedì 25 luglio 2011

Scoperti sette nuovi siti archeologici Maya nello Yucatan

Un team di specialisti dell'Istituto Nazionale di Antropologia e Storia (INAH) ha identificato sette nuovi siti precolombiani Maya e un numero elevato di antiche sepolture nella zona rurale di Sitpach, situata ad est della città di Mérida, nello Yucatán (Messico). La scoperta è stato il risultato di un progetto archeologico che ha permesso di effettuare scavi e ricerche nelle aree urbane e nei sobborghi di Mérida, in un raggio di 4-6 chilometri dalla città. I nuovi siti registrati dall’INAH si trovano in un'area che copre circa 1.000 ettari. Mérida è una città del Messico meridionale, capitale dello stato federato dello Yucatán. Fu costruita sulle rovine di una località maya chiamata Ichcaansihó, che in lingua maya significa "cinque colline", località abbandonata già prima dell'arrivo degli spagnoli.



E 'stato stimato che i resti risalgono al periodo Tardo Preclassico maya (dal 400 a.C. al 200 d.C.).Una grande concentrazione di sepolture sono state rinvenute (appartenenti a 75 individui), insieme a frammenti di vasellame in ceramica policromatica che, per la prima volta nella zona, sono venuti alla luce. L’archeologo Luis Raúl Pantoja Díaz, coordinatore del programma, ha affermato che le scoperte effettuate hanno una straordinaria importanza, in quanto possono cambiare la datazione inerente lo sviluppo dell'antica cultura Maya così come l’abbiamo conosciuta fino ad oggi, provando che già nel Tardo Preclassico, esistette una società ben organizzata, con una stratificazione sociale piuttosto elaborata. Gli studiosi pensavano che in quell’epoca queste regioni non fossero abitate, a causa dell’aridità del suolo, mentre invece le complesse strutture architettoniche emerse negli scavi, dimostrano il contrario; ed ora ogni elemento sarà analizzato al fine di completare la storia di questa regione del nord dello Yucatán. Il materiale archeologico recuperato durante gli scavi è ora conservato presso lo Yucatán INAH Center, per essere analizzato da archeologi, restauratori, antropologi e fisici, al fine di determinare con precisione, la sua “età”.

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