Il presidente emerito dà libero corso a confessioni e dichiarazioni inedite scandite dalle incalzanti domande dell'amico giornalista. Una tra tutte: «Francesco, ti sei confessato per l'omicidio di Moro?» «Essendo uomo pubblico devo rendere testimonianza pubblica. Per di più in questa povera coscienza giacciono e si agitano molte questioni riguardanti coloro che mi hanno avuto capo dello Stato e prima presidente del Consiglio e molte altre cose ancora» Francesco Cossiga
"Cossiga era il massimo esperto del globo sulle questioni relative all'intelligence e agli 007 di ogni Paese. Subito dopo l'11 settembre si mise in contatto con Feltri. Gli disse che Berlusconi stava per scegliere dei vertici del Sismi e del Sisde disastrosi. Occorreva forzare la mano. Era disposto Feltri a ospitare dei suoi testi? Feltri disse di sì e affidò a me l'opera di trasformare un meraviglioso enigmatico testo in qualcosa di masticabile per i lettori. Era d'accordo Cossiga? Di più: entusiasta. Lavorammo insieme, e uscì un articolo in cui Franco Mauri (lui!) fucilava come traditori gli altri candidati e promuoveva a pieni voti e con la garanzia di salvezza per l'Italia i generali Nicolò Pollari per il Sismi e Mario Mori per il Sisde.
Cossiga mi invitò a brindare: la nostra accoppiata aveva vinto per il bene dell'Italia. Questa storia portò bene all'Italia, meno bene a me. Ma mi regalò un'amicizia cementata nella pugna (ironia, ma neanche tanto). Da allora ci sentimmo quasi tutti i giorni, scrivemmo insieme, registrammo materiale per un libro biografico traslocando a Lugano o in Toscana per settimane intere. Il libro è mio e le parole sono sue. Sono quelle che ho udito da lui, quelle delle carte da lui tirate fuori dai cassetti". (Renato Farina)
L'Autore
Renato Farina (Desio 1954), giornalista, scrittore. Fra il 1987 e il 1999 riveste il ruolo di mediatore diplomatico informale di alto profilo in vari contesti geopolitici. Nel luglio del 2000 fonda con Vittorio Feltri il quotidiano «Libero» dalle cui pagine, nel zoo" collabora con Francesco Cossiga alla campagna che porterà il generale Nicolò Pollari alla guida dell'intelligence italiana. Accusato di favoreggiamento dei generali Pollari e Mancini per la vicenda del sequestro di Abu Omar, nel 2006 è radiato dall'Ordine dei giornalisti, e direttori come Feltri e Sallusti che hanno ospitato i suoi articoli sono stati inseguiti da provvedimenti di sospensione. Contro queste sentenze intende appellarsi alla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo. Dal 2008, eletto nelle file del Pdl, è deputato e consigliere politico dei ministri Gelmini e Frattini.
"Cossiga era il massimo esperto del globo sulle questioni relative all'intelligence e agli 007 di ogni Paese. Subito dopo l'11 settembre si mise in contatto con Feltri. Gli disse che Berlusconi stava per scegliere dei vertici del Sismi e del Sisde disastrosi. Occorreva forzare la mano. Era disposto Feltri a ospitare dei suoi testi? Feltri disse di sì e affidò a me l'opera di trasformare un meraviglioso enigmatico testo in qualcosa di masticabile per i lettori. Era d'accordo Cossiga? Di più: entusiasta. Lavorammo insieme, e uscì un articolo in cui Franco Mauri (lui!) fucilava come traditori gli altri candidati e promuoveva a pieni voti e con la garanzia di salvezza per l'Italia i generali Nicolò Pollari per il Sismi e Mario Mori per il Sisde.
Cossiga mi invitò a brindare: la nostra accoppiata aveva vinto per il bene dell'Italia. Questa storia portò bene all'Italia, meno bene a me. Ma mi regalò un'amicizia cementata nella pugna (ironia, ma neanche tanto). Da allora ci sentimmo quasi tutti i giorni, scrivemmo insieme, registrammo materiale per un libro biografico traslocando a Lugano o in Toscana per settimane intere. Il libro è mio e le parole sono sue. Sono quelle che ho udito da lui, quelle delle carte da lui tirate fuori dai cassetti". (Renato Farina)
L'Autore
Renato Farina (Desio 1954), giornalista, scrittore. Fra il 1987 e il 1999 riveste il ruolo di mediatore diplomatico informale di alto profilo in vari contesti geopolitici. Nel luglio del 2000 fonda con Vittorio Feltri il quotidiano «Libero» dalle cui pagine, nel zoo" collabora con Francesco Cossiga alla campagna che porterà il generale Nicolò Pollari alla guida dell'intelligence italiana. Accusato di favoreggiamento dei generali Pollari e Mancini per la vicenda del sequestro di Abu Omar, nel 2006 è radiato dall'Ordine dei giornalisti, e direttori come Feltri e Sallusti che hanno ospitato i suoi articoli sono stati inseguiti da provvedimenti di sospensione. Contro queste sentenze intende appellarsi alla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo. Dal 2008, eletto nelle file del Pdl, è deputato e consigliere politico dei ministri Gelmini e Frattini.
Cossiga mi ha detto, il testamento politico di un protagonista della storia italiana del Novecentodi Renato Farina
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