Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e' tornato a difendere la magistratura rinnovando pero' anche il suo richiamo alle toghe a essere "inappuntabili". Cosi', ha spiegato il Capo dello Stato sulla scia del suo monito di ieri ai giovani magistrati, "si vanificano attacchi inammissibili alla magistratura e si disinnesca un fuorviante conflitto tra politica e magistratura". A margine della cerimonia del ventaglio al Quirinale, Napolitano non si e' sottratto alle domande dei cronisti sull'annunciata sostituzione del ministro della Giustizia Angelino Alfano chiarendo che se c'e' un'impasse, non e' dovuta a lui. "Non ho avuto nessuna lista di nomi", ha spiegato, "io non ho dato nessun avallo al rinvio a settembre. Ho detto che sono pronto in qualsiasi momento, ma mi sembra che non siano pronti loro e abbiano altri pensieri". Il Capo dello Stato ha poi spiegato che non ritiene opportuno uno scambio di poltrone all'interno dell'esecutivo. "L'unica che ho fatto presente e' di fare attenzione all'effetto domino che si creerebbe prendendo qualcuno dal governo", ha riferito, "sarebbe meglio prenderlo dal Parlamento". Dal canto suo, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha tenuto ad assicurare a stretto giro che il nuovo Guardasigilli potra' giurare a breve. "La prossima settimana ci sara' la sostituzione del ministro della Giustizia Alfano", ha detto, "andro' dal Capo dello Stato e portero' la mia proposta". I temi della giustizia continuano dunque a tenere banco, dopo le polemiche sul via libera della Camera all'arresto del deputato del Pdl Alfonso Papa e il no invece del Senato alla richiesta sul parlamentare del Pd Alberto Tedesco. Napolitano ha voluto chiarire di non avere in alcun modo inteso entrare nella vicenda. "Non commentavo libere decisioni del Parlamento che sempre rispetto", ha precisato a smentire la lettura 'dietrologica' dell'intervento di ieri, "ho richiamato a comportamenti che non offuschino la credibilita' e il prestigio dei magistrati e non indeboliscano l'efficacia dei loro interventi a tutela della legalita'". E poi, ha aggiunto, "piu' di qualche commento polemico di difensori d'ufficio della magistratura, mi interessa l'apprezzamento che e' venuto da numerosi suoi autorevoli esponenti". Quanto poi alle dietrologie sull'appello alla coesione per un varo in tempi brevissimi della manovra, "ho considerato che fosse mio dovere porre decisamente questa esigenza, senza tenere alcun conto delle convenienze dell'una o dell'altra parte politica, e senza invadere o occupare alcuno spazio o ruolo che non fosse il mio. Non c'e' nulla di serio in certe interpretazioni dietrologiche o fanta-istituzionali del mio operato", ha assicurato.
Nessun commento:
Posta un commento