E' il nuovo siero-miracolo contro il cancro. Ogni giorno partono in media 20 persone da Bari. Diretti in Albania per recuperare il Vidatox, il siero estratto dal veleno dello scorpione azzurro, farmaco cubano. La receptionist della Pharma Matrix racconta dall'Albania: "Il farmaco viene somministrato non a malati terminali, ma a quanti non riescono più a tollerare la chemioterapia. Non guarisce, è una cura palliativa che ha un effetto antitumorale, anti-infiammatorio, analgesico e aumenta le difese immunitarie".
"Chiederò al ministro della Salute di testare scientificamente il Vidatox", insiste Francesco Schittulli, oncologo di lungo corso e presidente pdl della Provincia di Bari, che da tempo parla del farmaco "miracoloso" contro i tumori, prodotto a Cuba e distribuito da aprile scorso in Albania.E nell'incontro fissato oggi con il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, per illustrare la campagna contro il cancro alla mammella, Schittulli rappresenterà "la necessità che si avviino i protocolli di sperimentazione. "Chiederò anche che siano allertati il ministro della Sanità albanese e i rispettivi consolati".
Diversi pazienti ad uno stadio terminale, spiega Schittulli al Corriere del Mezzogiorno, "mi hanno chiesto informazioni sul Vidatox. Dopo il siero di Bonifacio e la terapia Di Bella è necessario verificare. Se funziona, è una notizia che sconvolgerà il mondo, altrimenti siamo di fronte ad un placebo, come io credo, che coltiva illusioni". Parere condiviso anche da altri due noti oncologi baresi come Nicola Marzano e Gennaro Palmiotti che ammettono di avere almeno un 20% dei loro pazienti, in stadio avanzato se non terminale, che si affidano a quest'ultima speranza.
E ad un mercato nero che si alimenta sull'impossibilità psicologica di accettare la morte. Sulla speranza di guadagnarsi preziosi attimi di vita. E allora, via al tam tam che risuona anche in Puglia alla ricerca del farmaco ricavato dal veleno dello scorpione azzurro. Inizialmente distribuito gratis a Cuba dalla Labiofam, capito il business ora è la Pharma Matrix che lo commercializza. Una società che ha sede a Tirana (nazione più libera sui protocolli) e che ha come presidente il pisano Francesco Matteucci, bloccato proprio a Bari dalla Guardia di finanza nei giorni scorsi con 200 flaconi di Vidatox C 30 e denunciato a piede libero. Dall'Albania, la anonima receptionist della Pharma Matrix spiega: "Dall'Italia arrivano dai 10 ai 20 pazienti al giorno", per comprare le gocce sublinguali da 98 euro. Ma si può anche partecipare al Protocollo Vidatox a San Marino. "Il farmaco - continua la receptionist - viene somministrato non a malati terminali, ma a quanti non riescono più a tollerare la chemioterapia. Non guarisce, è una cura palliativa che ha un effetto antitumorale, anti-infiammatorio, analgesico e aumenta le difese immunitarie". Non è una pozione magica nemmeno per chi lo vende. Ai viaggi della Pharma Matrix, ci pensa la Cisalpina Tours. Da Bari c'è un volo diretto per Tirana, ma dall'agenzia barese fanno sapere che loro non c'entrano. La palla passa a Torino dove rispondono: "Forse sono agenti territoriali. E, comunque, non siamo autorizzati a dare informazioni". Fra gli operatori di viaggio baresi, molti ricordano parenti di pazienti andati fino a Cuba per acquistare l'Escozul. Del quale, peraltro, il farmaco distribuito in Albania sarebbe solo una versione omeopatica.
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