"Milano: un bene comune? Come la immaginano, la pensano, la vogliono le donne che ci vivono". Incontro della Commissione Pari Opportunità con le cittadine di Milano (Sala Alessi, Palazzo Marino).L'incontro, già di per sé, ha costituito una novità dirompente. La sala era stracolma e donne dal capo canuto o dalle chiome colorate si salutavano e si riabbracciavano come in una specie di 'day after', riconoscendosi in legami passati o nuove alleanze. Tra di loro, come a connettere le maglie strappate e i buchi tristi di una generazione saltata c'erano anche le giovani. Sedute, in piedi, accovacciate lungo il corridoio sono state salutate dalla Presidente della Commissione delle Pari Opportunità Anita Sonego, dalla Vice Presidente Marilisa D'Amico e dal Presidente del Consiglio Comunale Basilio Rizzo. Al tavolo si è aggiunta la neo delegata alle Politiche per le Pari Opportunità Francesca Zajczyk che ha chiesto la collaborazione di tutte per aiutarla a procedere in un ruolo tutto da 'inventare' nelle modalità ma non certo nei contenuti.
Di contenuti ne sono venuti fuori tanti, si direbbe tutti. Tutti quelli che in questi anni sono stati oggetto di discussione, denuncia, sofferenza, disagio ma anche speranze, improrogabili esigenze, un modo imperante di vedere il mondo e di starci dentro. Li hanno elencati le rappresentanti di una miriade di associazioni femminili da quelle storiche alle più recenti e, dunque, facendo sicuramente torto a qualcuna che può sfuggire alla memoria, dall'UDI alla Libera Università delle Donne, da Usciamo dal Silenzio a Donne in Quota, da DiNuovo a FIDAPA e ancora da giuriste a ginecologhe a sociologhe fino all'antropologa africana che, in perfetto italiano, ha trascinato vorticosamente l'uditorio attraverso le maglie dell'essere donna ad essere migrante, da una terra all'altra, da una cultura all'altra, da una religione all'altra per farlo approdare, senza fiato ma rassicurato, in una essenza femminile comune.E, tirando le fila di tutto questo, un dato è rilevante: quanto hanno lavorato le donne in questi anni di silenzio e di violenza. Quanto hanno tenacemente tenuto le loro voci e le idee; nel pubblico e offensivo silenzio le hanno custodite e ora che 'il vento è cambiato' è bastato uno sguardo per dirsi pronte.
E quando il Sindaco Giuliano Pisapia è entrato, ad incontro iniziato,con l'aria discreta di un ospite è stato travolto da fragorosi applausi. Ha tentato di schivarli ma non c'è riuscito e dopo aver ringraziato ha chiesto ancora la collaborazione di quelle donne e di tutte le altre, delle quali non ha dimenticato né il sostegno né le aspettative.
Incontri con i relativi punti da discutere, come quelli suggeriti stasera, sono previsti con cadenza trimestrale.
Oltre che un'opportunità civile sembra anche una nuova modalità di fare politica. Restiamo in attesa.
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