Le donne alla guida di aziende e imprese sono sempre più considerate dagli esperti di economia un punto di forza per combattere la crisi. Molte donne avviano progetti di impresa, aprono attività in proprio, utilizzando fondi personali o accedendo a finanziamenti e prestiti, così come confermato dai dati elaborati da Prestitosulweb.it. Però, l'incremento della presenza di donne imprenditrici ha ridotto di poco la forbice tra il numero di imprese in rosa e quello gestite dagli uomini. Un dato interessante è quello prodotto dagli analisti della Banca Mondiale che hanno previsto un aumento del reddito personale delle donne pari a 18 mila miliardi di dollari entro il 2014, stimando così una crescita di 5 mila miliardi di dollari rispetto al reddito attuale. Inoltre, altri studi internazionali confermano che le decisioni delle donne detteranno sempre di più le regole della spesa e dei consumi, e tal proposito molti economisti da tempo stanno cercando di analizzare un PIL differenziato, ipotizzando un accesso da parte delle donne a posizioni manageriali pari a quello degli uomini.
Nel nostro Paese si suppone che la completa uguaglianza a livello economico nel mercato del lavoro e nell'imprenditoria sia pari addirittura alla crescita del 7% del PIL. Spostando l'attenzione a livello continentale, uno studio svolto nell'anno 2009 sotto la presidenza svedese dell’Unione Europea, ha evidenzitao come l’eliminazione della disparità occupazionale e imprenditoriale tra uomo e donnaporterebbe a un ipotetico incremento del PIL degli Stati membri fra il 15% e il 45%. Questi dati si possono spiegare pensando alle doti che solo le donne posseggono, per esempio l'orientamento al multitasking: le donne che da sempre sono abituate a conciliare molti aspetti della vita (famiglia, lavoro, relazioni personali, incontri professionali) sfruttano questi vantaggi anche nel mondo del lavoro e dell'imprenditoria. L’imprenditoria femminile, se supportata da possibilità di accesso al credito, a finanziamenti e prestiti, può aiutare l'Italia e l'Europa a uscire dalla crisi.
Nel nostro Paese si suppone che la completa uguaglianza a livello economico nel mercato del lavoro e nell'imprenditoria sia pari addirittura alla crescita del 7% del PIL. Spostando l'attenzione a livello continentale, uno studio svolto nell'anno 2009 sotto la presidenza svedese dell’Unione Europea, ha evidenzitao come l’eliminazione della disparità occupazionale e imprenditoriale tra uomo e donnaporterebbe a un ipotetico incremento del PIL degli Stati membri fra il 15% e il 45%. Questi dati si possono spiegare pensando alle doti che solo le donne posseggono, per esempio l'orientamento al multitasking: le donne che da sempre sono abituate a conciliare molti aspetti della vita (famiglia, lavoro, relazioni personali, incontri professionali) sfruttano questi vantaggi anche nel mondo del lavoro e dell'imprenditoria. L’imprenditoria femminile, se supportata da possibilità di accesso al credito, a finanziamenti e prestiti, può aiutare l'Italia e l'Europa a uscire dalla crisi.
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