E’ il caffè più costoso del mondo: una tazzina di questo “oro nero” costa addirittura quindici euro. Ma chi ha assaggiato il Kopi Luwak ammette che ne vale veramente la pena: qualità eccellente, aroma delicato e persistenza nel palato di un’ora dopo l’assaggio. La motivazione del prezzo così esoso è una produzione davvero unica al mondo, il cui unico responsabile è un Luwak. No, non stiamo parlando di qualsivoglia capo tribù indigeno, ma di un animale che vive allo stato selvatico in Indonesia, a metà tra un panda ed unascimmia, che è particolarmente ghiotto di bacche di caffè. Potete anche chiamarlo civetta delle palme, oparadoxurus hermaphroditus.
Prima di tale scoperta, i proprietari delle piantagioni di caffè consideravano l’animale una minaccia per i loro guadagni. In realtà questo non mastica i chicchi, ma li digerisce senza subire radicali trasformazioni. Una volta defecati vengono raccolti dal terreno, privati dell’involucro esterno e infine tostati. Al gusto sembra più dolce, forse perché gli enzimi presenti nel tratto intestinale del Luwak distruggono proteine e sostanze del chicco, riducendone il senso amaro. Ed il sapore tende ad assomigliare a quello del cioccolato.
A Fiano Romano, a circa 50 km da Roma, è Caffè Italia uno dei principali produttori ed esportatori di questo caffè così particolare. Purtroppo dovrete capitare appositamente da queste parti o in pochi altri bar nell’hinterland per poterlo assaporare. E qualora vi doveste imbattere, durante una passeggiata verso i bellissimi borghi della provincia di Rieti e del suo hinterland, in trattorie e ristoranti, una sosta diventa obbligatoria. E non solo per il caffè della civetta.
L'eccellenza alimentare di Rieti e provincia è stata presentata anche all’Italie à Table, il salone del gusto diNizza. “Ai curiosi esperti dell'enogastronomia sono stati offerti i migliori prodotti del territorio – spiegaAlessandra Pasqualotto della sezione alimentare di Unindustria-Confindustria Rieti - il prosciutto amatriciano che ha recentemente ottenuto il riconoscimento Igp, il guanciale amatriciano, ingrediente principe dell'amatriciana, i raffinati tartufi, lo stracchino stagionato, il caffè di alta qualità, il pregiato olio extra vergine di oliva, il primo in Italia ad ottenere la Dop, simbolo della civiltà agricola e del settore economico trainante della Sabina”. Caffè o non caffè, l’eccellenza è sempre a tavola.
A Fiano Romano, a circa 50 km da Roma, è Caffè Italia uno dei principali produttori ed esportatori di questo caffè così particolare. Purtroppo dovrete capitare appositamente da queste parti o in pochi altri bar nell’hinterland per poterlo assaporare. E qualora vi doveste imbattere, durante una passeggiata verso i bellissimi borghi della provincia di Rieti e del suo hinterland, in trattorie e ristoranti, una sosta diventa obbligatoria. E non solo per il caffè della civetta.
L'eccellenza alimentare di Rieti e provincia è stata presentata anche all’Italie à Table, il salone del gusto diNizza. “Ai curiosi esperti dell'enogastronomia sono stati offerti i migliori prodotti del territorio – spiegaAlessandra Pasqualotto della sezione alimentare di Unindustria-Confindustria Rieti - il prosciutto amatriciano che ha recentemente ottenuto il riconoscimento Igp, il guanciale amatriciano, ingrediente principe dell'amatriciana, i raffinati tartufi, lo stracchino stagionato, il caffè di alta qualità, il pregiato olio extra vergine di oliva, il primo in Italia ad ottenere la Dop, simbolo della civiltà agricola e del settore economico trainante della Sabina”. Caffè o non caffè, l’eccellenza è sempre a tavola.
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