mercoledì 1 giugno 2011

Dall'inferno al paradiso passando per il bunga bunga. Ania: "Con la fede ho trovato la felicità"

Ania ha una casa in affitto, a Milano. Colorata, accogliente. Entrando si ha l'impressione di un appartamento vissuto, molto. Non è una di quelle case dalle quali esci la mattina presto per tornare la sera tardi. Ania Goledzinowska, 28 anni, modella polacca, intercettata nell'inchiesta Ruby-gate per le serate "Bunga Bunga", fidanzata con Paolo Beretta(nipote di Silvio Berlusconi) è una ragazza dolcissima. Mi accoglie in tuta e canottiera, computer acceso sul divano. Lei, bionda e occhi azzurri, è impegnata a scrivere il suo secondo libro, "un triller con sfumature religiose". Ben diverso dal primo "Con Occhi di Bambina" (Piemme incontri),balzato tra i 100 libri più venduti in Italia (è all'81esimo posto).
Un libro non per tutti, che "scioglie" l'animo anche più cinico di chi si occupa quotidianamente di cronaca nera. E' la storia di una ragazzina "terribile", di una vita fatta di abusi (violentata a 8 anni dal compagno della madre), di droga ( già a 13 anni), di sesso. In breve, di una infanzia "non" vissuta in Polonia, di una mamma assente e di un papà scomparso prematuramente, di una sorella "che odiavo con tutta me stessa". E' una storia che fa piangere, perché è difficile vedere, anche se attraverso un libro, una piccola bambina vittima di violenza, che vaga per le strade di Varsavia alla ricerca della felicità, della serenità, della gioia di vivere.
Ma Ania, al posto del castello incantato che aveva sognato, al posto della bambole e dei giochi, ha trovato sulla sua strada tutto quanto una persona possa incontrare di peggio. L'indicibile. E ogni volta che ha cercato di rialzarsi, Ania è ricaduta. Sola, dopo anni di droga, a 16 anni coglie al volo l'occasione per venire in Italia e realizzare il suo sogno: la moda, lo spettacolo. Ma è qui che inizia il nuovo incubo. Viene rinchiusa in una casa-prigione di Torino e costretta a lavorare in un night. Si fida di una persona, di un mostro, che la violenta. Non ce la fa più e decide di fuggire dai suoi sfruttatori. La luce si accende quando incontra un ragazzo, organizza la fuga e riesce nella pericolosissima impresa. Un crescendo di emozioni, la ragazza polacca va dritta verso il sogno. Non è così. Milano bene, cocaina dalla mattina fino alla sera, locali, vip, sesso. Strada senza uscita. Quel mondo milanese che tutti sognano e invidiano è una realtà fatta di solitudine, finzione, che "quando poi vai a casa e scorri la rubrica non sai chi chiamare".
L'inferno finisce due anni fa, quando anche grazie a Paolo Brosio decide di andare a Medjugorje. Finalmente una strada che promette un futuro diverso, un futuro pulito, una speranza vera. La showgirl viene "rapita" da questo piccolo paesino della Bosnia-Erzegovina. Il castello incantato, che ha sempre sognato, ora finalmente è in costruzione. Ha le impalcature e Ania è al lavoro tutti i giorni, anche con turni extra per finire il suo lavoro che la porta verso la fede, la felicità e la sua nuova vita. Poi ci sono le "croci", come in ogni cammino spirituale. Come la storia del "Bunga Bunga".

Le intercettazioni, il "mostro" in prima pagina. Ania viene intercettata, nel gennaio scorso, mentre parla al telefono con Ruby Rubacuori. Le consiglia di stare lontana da Lele Mora, che nel 2008 l'ha spedita come "pacco" a Palazzo Grazioli per fare un regalo al presidente del Consiglio. Entra nell'inchiesta e per giorni viene associata alle Olgettine, alle ragazze che partecipano settimanalmente alle feste di Arcore. Ma la modella ora è più forte, e riesce a uscirne. La fragilità di una ragazza senza infanzia e con un passato terribile, ora la porta a non uscire di casa da circa un anno, tranne con il suo fidanzato. Ma la forza d'animo le si legge negli occhi. E le parole dure (parolacce incluse) le vengono fuori con tutta la forza quando pensa all'ultimo caso di pedofilia, quello di Don Seppia.



Tu chiedi, con coraggio, una legge perché pedofili e stupratori vengono castrati. Nel tuo libro racconti di due violenze. Una subita a 8 anni da parte del compagno di tua madre, e una a 16 anni, quando sei stata violentata da una persona di cui ti sei fidata..."Sono riuscita, con gli anni, a perdonare chi mi ha fatto del male. Ma credo fermamente che sia un reato che va punito. Che sia un prete o meno a compierlo. Se penso ai bambini che hanno dovuto subire quello che ho subito io provo una rabbia difficile da spiegare. Ogni volta mi viene da piangere. C'è scritto nel Vangelo (Marco capitolo 9, versetto 42): "E chi avrà scandalizzato uno di questi piccoli che credono, meglio sarebbe per lui che gli fosse messa al collo una macina da mulino da mulino e fosse gettato in mare". Oggi prego per queste persone perché, e cito ancora Gesù, "loro non sanno quello che fanno". Le mele marce sono ovunque, ma questo non vuol dire che non debbano essere punite".
Che tipo di legge proponi?"Un periodo di recupero, prima. Ma se poi non funziona in qualche modo bisogna fermarli...".
La prima parte del tuo libro è davvero choccante. Una bimba senza giochi, senza sorriso, violentata, che a 13 anni è già "strafatta" di eroina."Mia sorella ha iniziato con l'eroina a 11 anni, e a 25 ancora non ha smesso. Sta cercando di uscirne. Io mi drogavo già a 13. La mia non è stata un'infanzia. Quando, ancora oggi, entro nei negozi di bambini, io vorrei comprare tutto, bambole, peluche. Non ho mai avuto niente. Mi sentivo una figlia di nessuno. Uscivo, giravo incontrollata, mi drogavo. Mia madre era inesistente".
L'hai odiata per la sua assenza? Lei ti ha abbandonata e affidata ai tuoi zii. Una donna debole, diventata ancora più fragile con la morte di tuo padre."Sì, il mio era odio puro. Se anche fosse morta, allora, non mi sarebbe cambiato niente. Non provavo nessun sentimento. Ancor di più quando è nata mia sorella e da quando, a 8 anni, è morto il mio papà e mia madre si è fidanzata con l'uomo che ha abusato di me. Ma c'è di peggio. Un po' di tempo fa sono tornata in Polonia e mia madre mi ha confessato che quel "mostro" ha violentato anche mia sorella, non solo me. E' terribile, lei aveva appena 4-5 anni. Io ho sempre odiato mia sorella, pensavo fosse la causa della mia infelicità. E invece...".
Oggi in che rapporti sei con  la tua famiglia?"Va tutto bene, sia con mia madre che con mia sorella. Sto cercando di aiutare Natalia (la sorella, ndr), che da un anno si cura con il metadone per uscire dal tunnel dell'eroina. E' ingrassata di 30Kg e io mi sento in colpa per il mio passato. Quando eravamo piccole lei mi veniva sempre dietro, voleva uscire con me. Ma io la respingevo, la trattavo male, la odiavo. Ma tornare indietro non si può"


Il video di Ania contro la pedofilia

La droga, così piccoli, deve essere devastante. Eri appena una bambina."Non bisogna pensare che sia una realtà lontana, che succeda solo in Polonia o nei paesi poveri. Succede anche in Italia. Penso a Napoli, alla Sicilia, magari anche a quei ragazzini di Genova, adescati da Don Riccardo. Famiglie disagiate, in cui i bambini a 12 anni fanno sesso, trovano la droga. Sono realtà che facciamo finta di non vedere, le ignoriamo, ma esistono eccome".
A quanti anni hai avuto la tua prima esperienza sessuale?"A 14 anni. Il mio primo bacio l'ho dato a un ragazzo polacco che dopo qualche anno ha ucciso di botte la sua fidanzata e l'ha gettata nel cassonetto (Ania prende il giornale e mi fa vedere la foto del giovane in manette sulla prima pagina di un quotidiano polacco, ndr)".
A 16 anni si realizza il sogno di venire in Italia. Ma si trasforma nel più grande incubo. Qui per fare la modella, vieni rinchiusa come una schiava in una casa di Torino insieme ad altre ragazze, tutte giovanissime.(Prende un altro giornale polacco che racconta dell'arresto di un gruppo di sfruttatori che portavano ragazze in Italia e indica: "E' lui"). "L'unica possibilità che avevamo di uscire era per andare nel night, dove stavamo fino alle 5-6 del mattino. Ci svegliavamo alle 3 di pomeriggio, mangiavamo. Uscivamo sempre con lui (lo sfruttatore, ndr), mai sole".
Non sei riuscita mai a ribellarti?"Non c'era possibilità. Ero senza documenti. Queste persone sono furbe, ti ricattano. Ti dicono che se fai qualcosa vanno dalla tua famiglia, li uccidono. E tu hai paura..."
Una sera, al locale, ti sei fidata di un uomo... Ma era quello sbagliato"Sì, pensavo potesse salvarmi e portarmi via. E invece mi ha violentata, in macchina. Avevo 16 anni".
Come è cambiata la tua vita da allora?"Non sono più riuscita ad avere rapporti intimi con gli uomini, se non sotto effetto di alcol".
Poi arriva "l'angelo custode". Una notte decidi di scappare dalla casa-prigione. E un ragazzo ti aiuta nella fuga."Non l'ho mai più rivisto. E' stata una notte folle, avevo una paura incredibile. Ma ce l'ho fatta".
Che notizie hai delle altre ragazze che erano con te?"Altre tre sono riuscite a fuggire, dopo di me. Ma c'erano anche quelle a cui piaceva questa situazione. Guadagnavamo molto più di quanto avrebbero fatto nel loro paese. Ed erano contente di potersi comprare una casa. Ma io non ero venuta in Italia per quello".
Da quel night maledetto, sei passata a un altro night, più raffinato. Dove nessuno ti costringeva a fare sesso.
"Sì, ma sapevo che era una fase di passaggio. Dovevo accontentarmi, non avevo documenti, ma non volevo tornare in Polonia. Credevo ancora nel mio sogno".
Nella tua vita c'è la presenza costante di uomini. Tuo padre, poi il ragazzo che ti salva, il tuo fidanzato Marco, l'uomo che hai sposato con un finto matrimonio per avere il permesso di soggiorno, chi ha fatto in modo che arrivassi a Milano. Manca una figura femminile, un'amica."Non ci avevo mai pensato. Ma no, nel mio percorso le donne non ci sono state. Sono invidiose, ti giudicano facilmente senza conoscerti, non mi fido delle donne. Sono prevenute. Mi trovo meglio e ho tanti amici uomini. Negli ultimi anni ho avuto diversi amici e amiche "vip". Quando hanno saputo del libro mi hanno chiamato, preoccupate dicendomi: 'Ania, ma non è che ci legano alle tue disavventure di droga e ci coinvolgono?'"
Entriamo nel mondo vip. Arrivi a Milano e inizi la "bella vita". Locali, feste, mondo dello spettacolo, calciatori. E quando pensi che ce l'hai fatta, ricadi. La cocaina diventa il tuo "pane quotidiano"."E' un mondo incredibile, perverso. Pensavo che Marco, un ragazzo ricchissimo che mi ha mantenuto per i primi anni e che ho amato, mi avrebbe salvato. E invece mi ha rovinato".
Raccontaci la tua giornata-tipo di allora?"Marco mi lasciava sempre soldi, ero piena di soldi, avevo tutto quello che volevo. Ci facevamo di cocaina fino alle 10 del mattino. Lui poi andava a lavorare, non so come facesse. Io mi svegliavo verso le 15, uscivo, facevo la spesa, compravo vestiti. La sera sempre cene e feste con gli amici, si beveva e ci si faceva di cocaina, tutti i giorni".


Ania

Non ti annoiavi mai?"In quel momento non ci pensavo. Ero molto innamorata di questa persona, avevo perso la testa".
E poi..."La droga iniziava a stancarmi. Non mi faceva più effetto. Ho cercato di tirare anche Marco fuori dalla cocaina. Ma lui non ne voleva sapere. E ci siamo allontanati. Ma è stato peggio. Quando ci siamo lasciati ho iniziato a uscire con altri amici del mondo dello spettacolo e la droga al posti di diminuire, è aumentata. Facevo di tutto e di più. Fino a una notte...".
Che è successo?"Ho fatto un sogno, o almeno credo fosse un sogno. Un uomo con la barba mi parlava ma non sentivo cosa diceva. Ma mi guardava e io ho capito che quella figura mi avrebbe cambiato la vita".
La Milano bene è fatta di soldi, feste, gente ricca. Tu hai frequentato per anni quel mondo. Che cosa pensi di loro?"Tutto fumo, le feste dei vip che fanno vedere sui giornali sono finte. E' tutto finto. Indossi una maschera e partecipi a party in cui tutto è apparenza. Poi arrivi a casa, apri la tua agenda, e non sai assolutamente chi chiamare. Sono tutte persone sole. L'amicizia è impossibile, perché tutti sgomitano per arrivare, per avere un programma, per andare in tv".
Oggi che rapporto hai con il sesso?"Ho avuto storie con persone famose di cui non ho mai parlato, anche di una sera. Fa parte di quel circolo vizioso. Io dico sempre che nella mia vita ho fatto tutto quanto di peggio una persona possa fare. Solo due cose non ho fatto: non ho mai ammazzato nessuno, e non mi sono venduta. Da un anno ho fatto una promessa a me stessa, e non ho più rapporti sessuali".
A un certo punto di sei fidanzata con il cantante Baccini."Grazie a lui mi sono allontanata dalla droga. Ed è iniziata la mia nuova vita".
Fino a Paolo Brosio..."Non siamo mai stati insieme. Ma ci siamo molto aiutati a vicenda. E grazie a lui che sono andata a Medjugorje, un anno fa. E lì mi sono convertita. Ho capito che il diavolo è ovunque, e che ogni giorno devi faticare per mandarlo via".
Hai paura di ricadere nel tuo passato?"A volte sì. Da un anno non esco quasi più di casa. E presto tornerò a Medjugorje, è l'unico posto dove sono davvero serena. Voglio andare lì e capire che cosa cercare nella mia vita. Non so se voglio una famiglia, se invece preferisco aiutare gli altri. Andrò lì a capirlo."
E cosa ne pensa il tuo fidanzato, Paolo Beretta, nipote di Berlusconi?"Siamo sempre insieme, viviamo come due fidanzati, ma non consumiamo e lui lo capisce. E' una mia paura. Andare a letto con un uomo, oggi, per me vuol dire sporcarmi. E questo dipende sicuramente dal mio passato. Paolo non mi ha mai fatto pressioni".
Da quanto tempo vi conoscete?"Da tre anni. Io gli sono stata molto vicina quando è morta sua mamma (Maria Antonietta Berlusconi, sorella del premier, ndr). E da un anno stiamo insieme".
Beretta ti ha difesa negli ultimi mesi. Tu sei entrata nell'inchiesta Ruby-gate per un'intercettazione perché parlavi al telefono con Ruby. Il tuo nome era su tutti i giornali."Non ho mai visto Ruby. Ci siamo conosciute via Facebook all'inizio del 2010. E poi ci siamo sentite per telefono diverse volte, da ottobre in poi, quando è scoppiato il caso fino a gennaio. La telefonata intercettata, ovviamente, non è stata pubblicata interamente".


Ania con Paolo Beretta

Che cosa dicevi in questa telefonata?"Avvertivo Ruby di stare attenta a Lele Mora. Di stargli lontano. Ma lei mi rispose: "Lui è l'unico che mi aiuta"".
Perché le consigliavi di stare alla larga da Mora?"Ho lavorato per lui per due anni. E' stato il mio agente. Facevo lavoretti di spettacolo, sponsorizzazioni, programmi. Ma non mi faceva mai andare oltre".
Che tipo di persona è?"E' meglio che non mi esprima".
Ti ha mai proposto di partecipare a feste a casa di Silvio Berlusconi?"Lui mi ha direttamente mandato a una festa del premier, senza dirmi niente".
Fai riferimento al compleanno del premier, nel 2008?"Sì. Mi disse: 'Ania, c'è questo lavoro, pagano bene. Tu non devi fare niente se non uscire dal pacco e cantare Happy Birtday'. Io ero ben contenta, mi davano un sacco di soldi. Presi l'aereo per Roma e una macchina dall'aeroporto mi portò in un palazzo dove mi hanno 'impacchettato'. Uscita dal pacco mi sono trovata davanti Berlusconi. Ero il suo regalo di compleanno".
E poi come è proseguita la festa?
"Abbiamo ballato insieme, mi ha fatto diversi complimenti, abbiamo cenato, ballato e siamo andati a dormire".
Hai dormito lì?"Sì".
E' stata l'unica volta che hai partecipato a un party a casa del premier?"Sì, le altre volte che sono andata ad Arcore o in altre case del premier ci sono andata con Paolo".
Con Mora ora hai interrotto i rapporti. Qual è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso?"Una sera mi invitò a una cena, dove doveva esserci anche lui oltre ad altre persone. Cercavano la nuova immagine per una famosa birra italiana. Io andai e Lele non c'era. Gli uomini non c'entravano niente con la birra. Uno era un avvocato e un altro un notaio napoletano. Alla fine della serata uno di loro mi mise la mano sulla gamba per toccarmi e mi disse: 'Lele ci ha detto che per qualsiasi cosa possiamo contare su di te'. Mi sono alzata di scatto, ho chiamato Mora e ho gridato come una pazza. Da quel giorno non ho mai più lavorato con lui".
Credi che ad altre ragazze del "giro" piaccia invece quel tipo di vita?
"Certo. Lo stesso Lele Mora ha detto che quando smetterà di lavorare scriverà un libro e racconterà la verità su queste ragazze".
Ti senti di esprimerti su di loro?"Alcune le conosco, ed è noto a tutti che fossero a Milano per fare le escort. Che cosa facessero a casa del premier non lo so. Sicuramente ci andavano per soldi. Le intercettazioni parlano. Ma voglio dire una cosa".
Prego..."Le donne sono scese in piazza contro Berlusconi per la loro dignità. Ma chi ci ha mancato di rispetto e ha leso la nostra dignità sono proprio queste donne che si svendono cosi. Io non giudico, perché con il tuo corpo puoi fare quello che vuoi. Penso piuttosto a chi è costretta a vendere il suo corpo. E' di loro che dobbiamo preoccuparci".
Oggi come vivi?"Molto male. Questa casa non è mia, è di un mio caro amico. Pago un affitto molto basso. E quello che guadagno da piccoli lavoretti, come alcuni eventi, mi basta appena per vivere. Ho dovuto lasciare il mio lavoro di pr in discoteca quando è uscito il libro. Non potevo parlare di fede e poi essere lì a dare le bottiglie nei privé".
Non ho mai pensato di cercare un altro lavoro?"Mi piace molto scrivere. Sto scrivendo il mio secondo libro".
Hai mai rifiutato una proposta per questa tua nuova vita, dopo la conversione?"Quando un anno fa sono andata a Mejugorje, la mia guida mi disse: quando tornerai a Milano riceverai una proposta da non poter rifiutare, perché il diavolo è sempre presente. Appena tornata in Italia mi hanno chiesto di posare nuda per un magazine, mi avrebbero dato tantissimi soldi. Ho rifiutato, è stato difficilissimo. Ma l'ho fatto".
Da quando c'è la nuova Ania?"Da un anno la mia vita è cambiata. Medjugorje è stata un'esperienza pazzesca. Sono andata lì con il cuore aperto ed è stato incredibile. Quel viaggio mi ha fatto ritrovare, ho trovato la fiducia. E ora non vedo l'ora di tornarci, perché lì mi sento davvero felice".
Che cosa vuoi dire alle ragazze che hanno subito violenze, che sono entrate nel tunnel della droga?"Da qualsiasi parte del mondo tu arrivi, da qualsiasi ceto sociale, se hai un sogno nella vita lo puoi realizzare. Altrimenti non ci sarebbe permesso di sognare".

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