giovedì 2 giugno 2011

"Al portiere non gli sparo, lo uccido di botte". Partite truccate e giocatori drogati per perdere

Bastano sei mesi di indagini e qualche telefono sotto controllo perché un nuovo scandalo investa il mondo del calcio rischiando di travolgere i campionati di serie B e Lega pro e lambendo anche quello di A. Dalle 606 pagine dell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Cremona Guido Salvini emerge un panorama sconcertante, ed è difficile credere che nessuno si sia mai accorto di nulla. Un'organizzazione criminale di 16 persone tra novembre 2010 e aprile scorso ha interferito almeno su 18 partite, riuscendo a condizionare il risultato di parecchie di esse e incassando centinaia di migliaia di euro con le scommesse legali. Telefonini usati soltanto per comunicare gli imbrogli.
LA CORRUZIONE DEI GIOCATORI- Si consideravano una sorta di "movimento" calcistico, non certo nel senso sportivo del termine, perchè il loro schema di gioco si basava "sulla corruzione dei giocatori", che per alcuni erano anche compagni di squadra o avversari. Erano divisi in due gruppi, gli "zingari" e i "bolognesi", ma di scommettitori ce n'erano anche "in Albania", a Pescara, a Bari, a Milano, perchè il fine ultimo dell'associazione per delinquere, composta da giocatori e titolari di agenzie di scommesse, era «manipolare» più partite possibili per incrementare le vincite.
È questo il quadro della clamorosa inchiesta sul 'totonerò, che emerge dall'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Cremona, Guido Salvini, a carico di 16 persone, tra cui l'ex bomber della Lazio e della Nazionale, Beppe Signori. Era lui il "leader indiscusso, per ragioni di prestigio personale" nel mondo calcistico, del gruppo dei bolognesi, mentre a capo dell' altro ramo dell'organizzazione, "la cui composizione interna non è del tutto nota", c'era Almir Gegic, detto "lo zingaro", slovacco calciatore del F.C. Chiasso, anche ex compagno di squadra di Mauro Bressan, anche lui ai domiciliari, come Signori. "La frequenza delle manipolazioni - scrive il gip - è impressionante, e si giunge a situazioni in cui sono gestite contemporaneamente fino a cinque partite di calcio da manipolare". Le partite più appetibili erano senza dubbio quelle "della Lega Pro, nell'ambito della quale, con stipendi più bassi e blasone meno alto, è più facile e meno rischioso convincere anche calciatori che non fanno parte già del sodalizio». Per il gip, in ogni caso, ci si trova davanti a un'associazione ben radicata «che opera da anni, fatto che si desume» dalla «disinvoltura con la quale ogni settimana il gruppo incide, o cerca di incidere sui risultati delle partite di calcio» anche «di serie B e qualche volta di partite di serie A".

In una telefonata tra Bressan e Antonio Bellavista, ex capitano del Bari ora in carcere, intercettata l'11 marzo scorso, infatti, si parla del gruppo degli 'zingarì che è disposto a mettere sul 'piattò 400 mila euro per alcune partite «di serie A». 'Zingarì che erano anche «interessati a giocare denaro sull'incontro di calcio Inter-Lecce (del 20 marzo scorso, ndr) chiedendo però nella circostanza a titolo di garanzia di poter incontrare almeno due calciatori». La 'combinè poi non andò a buon fine e Signori e altri due 'bolognesì, stando all'ordinanza, persero i 150 mila euro che avevano scommesso. Un giro di denaro, secondo il giudice, che è «terreno fertile per l'insinuazione di elementi di una criminalità organizzata ai più alti livelli», perchè vengono «investiti da questi gruppi per ogni partita 'truccatà capitali dell' ordine delle centinaia di migliaia di euro». Soldi poi di cui non è nota la «provenienza» e che possono far pensare anche a forme di «riciclaggio» che stanno dietro e alla base delle scommesse. A volte però le 'puntatè vanno male, come quella del 25 febbraio scorso sulla partita Livorno-Ascoli: avevano scommesso sulla vittoria dei toscani e il match invece finì 1-1. «Se questi non entrano neanche in area, io non posso buttare la palla nella mia porta con le mani», avrebbe detto Vittorio Micolucci, difensore dell'Ascoli, finito ai domiciliari, stando al racconto di Marco Pirani, finanziatore dell'associazione, captato al telefono dagli investigatori. D'altronde, spiega il gip, un «calciatore corrotto sul quale poter contare» è «quello che manca un goal fatto, o che 'stendè l'attaccante per provocare un rigore, o che si fa espellere, o che si fa sfuggire la palla dalle mani, se è un portiere». Si può fare molto, dunque, tranne un autogol con le mani.
NEI GUAI SIGNORI, DONI E BETTARINI- 31 anni dopo il maxiscandalo che portò il Milan in serie B e appena 5 anni dopo Calciopoli, torna l'ombra delle scommesse sul calcio italiano. Una grande inchiesta in tutta Italia vede coinvolti infatti alcuni pezzi da 90 del nostro calcio, che secondo le accuse avrebbero pilotato diversi match di serie A e B e Lega Pro. A finire in manette, 16 persone, tra cui l'ex bomber della Lazio e della Nazionale Beppe SIgnori (per lui disposti gli arresti domiciliari) e i calciatori dell'Ascoli Vincenzo Sommese, ex ala del Torino (e peraltro già implicato nel 2007 in vicende legate al calcioscommesse), e Vittorio Micolucci, anch'egli all'Ascoli ed ex giocatore di Udinese e Bari. Ai domiciliari anche l'ex giocatore della Fiorentina Mauro Bressan, mentre in manette sono finiti anche l'ex capitano del Bari Antonio Bellavista e il portiere titolare del Benevento, il 27enne Marco Paoloni. Risultano indagati, inoltre, l'ex calciatore della Fiorentina Stefano Bettarini, ex marito di Simona Ventura e presentatore di Quelli che il Calcio, e il capitano dell'Atalanta ed ex calciatore della Nazionale Cristiano Doni.

L'UOMO DA 200 GOL IN SERIE A- È Beppe Signori di cui parlano due degli indagati. È il 10 marzo scorso e la telefonata dura quindici minuti. A parlare è Massimo Erodiani, tabaccaio che fa da tramite tra i gruppi degli “Albanesi” e degli “Zingari” che finanziavano la corruzione dei giocatori. È lui che fa il nome di Signori: ".....no no no no ti ripeto....perché dopo parlando.....no perché veniamo da Bologna perché siamo andati a parlare con un personaggio importante perché vorremmo farlo entrare con noi di qua e di la'... non ti sto dicendo i nomi m'ha fatto.... ho detto va' beh se non me lo dici è beppe signori..... ghiacciati ... sono rimasti ghiacciati". L'ex uomo da 200 goal in serie A è un personaggio importante per l'organizzazione. Dopo il flop di Inter-Lecce, partita regolare nonostante il millantato accomodamento, la preoccupazione di Erodiani è "in primis fare recuperare i soldi a te…a Manlio e a Beppe (che aveva perso 150 mila euro, ndr)… la prossima partita ve la diamo gratis e loro recuperano tutto".

VIDEO, ATALANTA-PIACENZA 3-0. UNA DELLE PARTITE SOTTO LA LENTE D'INGRANDIMENTO DEI MAGISTRATI


BETTARINI "IL BELLO"- Tra gli intercettati e indagati c'è anche l'ex giocatore Stefano Bettarini, che si dichiara estraneo e annuncia querele, ma parla con Antonio Bellavista, ex calciatore che lo invita a scommettere su Inter-Lecce. È il 19 marzo. "...Per domani se ti do una chicca?" e Bettarini che ha probabilmente perso sulla partita dell'Atalanta "...nooo!!!", ma Bellavista insiste: "...ehhh.....ci sto a lavorare vediamo...un over» e lo convince: "...allora spero che la chicca me la dai pure a me". Si tratta di una scommessa over (almeno tre gol in campo) "...eh basta che non te lo dice all'una ...eh va beh l'importante l'importante che.....lavorare bene non come oggi che hanno lavorato". Commentando la scommessa persa dice "...si roba da....da da da ufficio....quando si muovono loro fanno sempre casino...".

DONI, IL CAPITANO- È Cristiano Doni, capitano dell'Atalanta. Per l'accusa, complice dell'organizzazione nel far vincere la squadra bergamasca con tre gol di scarto sul Piacenza il 19 marzo. Due degli indagati spiegano come dovrà andare: l'attaccante dovrà stringere la mano al difensore per suggellare il patto illecito. "...Emi stava dicendo lì che si è sentito con.. con Doni.... di là no? Allora m'ha detto secondo te ...te lo dico a te...cerchiamo di farlo..perché giustamente anche per ..così siamo più sicuri..se Doni va lì e gli dà la mano all'inizio della partita no? ..e gli dice ..ti mando i saluti di nicola capito...".

LE MINACCE- Non tutti gli incontri andavano come promesso e allora in alcuni casi scattavano le minacce. Il gruppo dei Bolognesi se la prende con Marco Paoloni, ex portiere della Cremonese e indicato come l'avvelenatore dei compagni con il sonnifero. "Poi veramente la gente ti viene a sparare... ti faccio vedere io che fine fai… vengo io a casa tua… i soldi a me velocemente… i 13mila euro se no stasera sono a casa tua… vai dove ca..o.. devi andare... dagli usurai… vatti ad ammazzare ma portami i 13mila euro".

JUVE; TORO, CHIEVO E LE ALTRE- Nelle conversazioni e negli sms si parla di match su cui però la Procura non fa contestazioni. Giannone, uno degli arrestati, dice: "L'anno scorso ho fatto il Chievo a Milano… Over tre e mezzo… si sono presentati là… mi hanno detto, vi facciamo vincere la partita, fateci fare un gol…! … La partita mi sa che finì tre a uno… quattro a uno…". Il 28 marzo Erodiani parla delle quote delle puntate sull'incontro Brescia-Bologna, manda sms che riguardano l'anticipo della Juventus: "Hai visto la Juve? Quello mi ha detto che ci pensavano stanotte e domani mi davano una risp x vedere il film delle 3,50.. Secondo me se ci giocate voi vincete lo stesso... Del Neri deve morire...". Gianfranco Parlato uno degli arrestati dice a Erodiani: "...tra tre settimane hanno dentro il Toro (Torino)......" e lui "Ah ah ah ah è però già sabato hanno fatto i disastri...". L'altro incalza: "Eh eh però hanno fatto i disastri come posso dirti è andata male è andata male amen però hai capito... loro non è che sono addormentati... loro sono svegli poi sanno che non è che possono fare chissà... cazzo di cose quindi loro se possono fare due conti ci stanno le condizioni che mi hai detto l'altro giorno ci sono tutte... ci sono con inc... capito?".
LE PARTITE- 
“Ma tu a Vicenza-Atalanta non ci arrivi?”
Triestina -Modena stanno chiudendo per la X”
“Tutte le partite che abbiamo toccato nel senso…abbiamo cercato di combinarle, o di una voce o di un’altra,…sono uscite tutte…”
“Se volete possiamo fare anche altre partite, se voi siete d’accordo”
“Ti sei del parere de farla?...quella di..quella Modena-Siena?...le certezze sono che il Siena l’ha fatta con tre…”
Si parla di Vittorio Micolucci (adesso all'Asoli), che non sarebbe riuscito da solo a garantire la vittoria del Livorno sull'Ascoli, "…questo qui è già la seconda volta che fa massacrare la gente, l’altra volta l’ha fatto con l’Albinoleffe”.
“…non mi è mai capitato in tutta la carriera mia…che la do senza volere una lira” “…quelli che vanno con i canarini gli hanno chiesto se gli danno l’intera posta…io lì le cose le so precise perché parlo con Tamburo (Juri, tesserato per il Modena).

A proposito di Crotone-Atalanta: “ho trovato…tre quattro cinque sei persone…”. “L’anno scorso ho fatto il Chievo a Milano…Over tre e mezzo…si sono presentati là…mi hanno detto, vi facciamo vincere la partita, fateci fare un goal…! …La partita mi sa che finì tre a uno…quattro a uno…”
"…mi ha detto che quella della Vibonese come ti ho detto stamattina è confermata al 100 per cento. Giulianova niente perché non se la sentono di farla sta settimana. OK invece il Chieti che dovrebbe stare a posto ma la conferma al 100 per 100 te la do domattina…”
“Mi stava parlando di Reggina-Livorno, dice che molto probabilmente fanno X”.
CALCIATORI DROGATI PER INDEBOLIRE LE PRESTAZIONI - L'inchiesta è nata anche a seguito di una una serie di malori che avevano coinvolto calciatori della Cremonese. Ai giocatori infatti venivano dati calmanti per condizionare i risultati degli incontri facendoli giocare al di sotto delle loro possibilità. Questo è uno degli aspetti emersi nel corso dell'indagine sul calcio scommesse. L'episodio in questione si sarebbe verificato alla fine del campionato scorso della Lega Pro che coinvolgerebbe anche la Cremonese: in occasione di un importante incontro, uno degli indagati avrebbe messo nelle bibite dei calciatori prima e durante il match un calmante per peggiorare le prestazioni.
150 MILA EURO SU INTER-LECCE - Alcune delle persone coinvolte nell'inchiesta sul calcio scommesse puntarono anche sulla partita Inter-Lecce del 30 marzo scorso, ma gli andò male. Come emerge infatti dall'ordinanza firmata dal gip di Cremona Guido Salvini, Marco Paoloni, ex portiere della Cremonese attualmente al Benevento aveva fatto credere ad altre persone che sarebbe riuscito a contattare alcuni giocatori del Lecce per "combinare" la partita. Tra gli scommettitori nell'ordinanza viene indicato anche Stefano Bettarini. Sulla partita era stato scommesso che l'Inter avrebbe dovuto vincere segnando almeno tre gol, ma il match terminò "con il risultato finale di 1-0". Beppe Signori aveva puntato 150 mila su Inter-Lecce perchè aveva ricevuto garanzia sull'esito dell'incontro.
THE DROGATO PER PERDERE, ATLETA EBBE UN INCIDENTE -  Carlo Gervasoni, calciatore della Cremonese, dopo essere stato drogato con un ansiolitico e con dello benzodiazepine, per peggiorare le sue prestazioni durante un match 'truccato', ha avuto incidente stradale a causa di un colpo di sonno. E' quanto emerge dalle 610 pagine di ordinanza di custodia cautelare che ha portato in carcere e agli arresti domiciliari 16 persone accusate di aver truccato partite per guadagnare sulle scommesse. In seguito a quell'incidente e' stata presentata una denuncia dalla Cremonese che parlava di malesseri per componenti dello staff e della squadra. Gervasoni nei mesi seguenti prenderà parte, secondo le indagini, ai tentativi di truccare il risultato della partita Atalanta Piacenza del 19 marzo 2011 finita 3 a 0 per l'Atalanta. Gervasoni durante quel match giocava nel Piacenza.

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