Da parrucchiere a più grande agente dei vip in Italia. E' finito in carcere, a San Vittore, Lele Mora: "Portatemi subito via", ha detto agli agenti della guardia di Finanza. Voleva evitare che arrivassero i fotogradi. L'ordine di arresto è per bancarotta fraudolenta. Nell'aprile scorso il tribunale fallimentare di Milano aveva dichiarato il fallimento personale di Mora nonché di una delle società di cui è stato definito "il dominus", cioè la immobiliare Diana. Il sospetto degli inquirenti è che parte dei fondi 'drenatì dalla Lm Management, la società il cui riferimento era Lele Mora, dopo circa un anno è poi fallita e i fondi siano finiti su qualche conto in Svizzera così come quel cospicuo prestito di circa tre milioni ricevuto da Silvio Berlusconi per salvarlodai suoi guai.
L'agente delle star è stato portato in carcere per ordine del giudice per le indagini preliminari Fabio Antezza nell'ambito dell'inchiesta di Eugenio Fusco e Massimiliano Carducci sul fallimento della LM Management. I magistrati gli contestano una distrazione da 8,5 milioni. .
LE CARTE - "SOLDI IN SVIZZERA" - Nel motivare l'emissione dell'ordinanza cautelare nei confronti di Lele Mora, il gip di Milano ha sottolineato il pericolo di fuga dell'agente dello spettacolo che vive tra Milano e la Svizzera. Proprio in territorio elvetico, stando alla ricostruzione dei pm Eugenio Fusco e Massimiliano Carducci, Mora avrebbe trasferito cospicue somme di denaro. All'agente dei vip la procura contesta anche di avere continuato a svolgere attività imprenditoriale nonostante il fallimento della Lm Management e il suo fallimento personale, entrambi dichiarati dal tribunale di Milano. Dunque, le manette per Mora sono scattate in presenza del pericolo di fuga, di un inquinamento probatorio definito "di rilevante intensita'" e del pericolo di reiterazione del reato, considerando anche i precedenti penali di Mora. Il gip fa riferimento anche a una sorta di confessione di Mora, sottolineando come abbia sostanzialmente ammesso gli addebiti confermando la sua amministrazione di fatto e di diritto della societa' fallita oltre che delle altre societa' a lui comunque sostanzialmente riconducibili".
LE CARTE - "SOLDI IN SVIZZERA" - Nel motivare l'emissione dell'ordinanza cautelare nei confronti di Lele Mora, il gip di Milano ha sottolineato il pericolo di fuga dell'agente dello spettacolo che vive tra Milano e la Svizzera. Proprio in territorio elvetico, stando alla ricostruzione dei pm Eugenio Fusco e Massimiliano Carducci, Mora avrebbe trasferito cospicue somme di denaro. All'agente dei vip la procura contesta anche di avere continuato a svolgere attività imprenditoriale nonostante il fallimento della Lm Management e il suo fallimento personale, entrambi dichiarati dal tribunale di Milano. Dunque, le manette per Mora sono scattate in presenza del pericolo di fuga, di un inquinamento probatorio definito "di rilevante intensita'" e del pericolo di reiterazione del reato, considerando anche i precedenti penali di Mora. Il gip fa riferimento anche a una sorta di confessione di Mora, sottolineando come abbia sostanzialmente ammesso gli addebiti confermando la sua amministrazione di fatto e di diritto della societa' fallita oltre che delle altre societa' a lui comunque sostanzialmente riconducibili".
"La disponibilità di capitali - scrive il gip - è elemento concretamente tale da attualizzare e rendere praticabile la fuga". Il giudice sottolinea come molte delle operazioni di Mora "siano state eseguite mediante negoziazioni all'estero e che allo stato delle indagini ancora in evoluzione l'autorità procedente ritiene trattasi di negoziazioni avvenute in Svizzera. Proprio in tale Stato Mora ha la propria residenza, ivi avendo anche disponibilità di conti e godendo di contatti in ambienti affini a quelli di provenienza, da lui stesso dichiarati, dei quali potrebbe plausibilmente godere".
PERSONA ABITUATA A DELINQUERE - Parla di "spiccate capacità a porsi contro la legge penale" il gip di Milano nel riferirsi a Lele Mora in un passaggio dell'ordinanza di custodia cautelare. Il gip ricorda che Mora è stato condannato 5 volte, anche per un delitto in materia di sostanze stupefacenti oltre che molteplici reati contro la pubblica amministrazione. Il giudice sottolinea la "competenza e professionalita'" nel commettere i reati per i quali dispone l'arresto e di una vera "tendenza a delinquere dell'indagato". "Esiste il concreto pericolo - osserva - che l'indagato commetta delitti della stessa specie di cui ha l'incolpazione, per i quali e' prevista la pena non inferiore nel massimo a 4 anni. Il detto concreto pericolo si argomenta in forza della personalita' dell'indagato evidenziata dalle modalita' di esecuzione delle fattispecie in oggetto, poste in essere con professionalita' e gestione imprenditoriale".
L'ACQUISTO DELLA VILLA A PORTO CERVO - Tra le operazioni definite "anomale" dal gip di Milano eseguite da Lele Mora c'e' anche l'acquisto di Villa Le Pleiadi a Porto Cervo. L'affare si inserisce, spiega il gip, nei numerosi acquisti fatti dall'agente dello spettacolo coi soldi della Lm Management a favore di un'altra societa' riconducibile a Mora, la immobiliare Diana. Quest'ultima viene definita la "cassaforte" di Mora e della sua famiglia. A spiegare la modalità di acquisto dell'immobile e' lo stesso Lele Mora in un interrogatorio riportato nell'ordinanza: "io avevo la necessità di ville lussuose perche' servivano per la metodologia di lavoro. Un bel giorno ho detto a mia figlia Diana: 'spendo tanti soldi e a noi non resta nulla. Potremmo organizzarci diversamente'. Così ho acquistato una villa con la Diana Immobiliare dando 10mila euro al costruttore della villa. Questi 10mila euro erano stati pagati dalla Immobiliare Diana con fondi propri". Un'altra operazione anomala e' quella relativa all'acquisto da parte dell'Immobiliare Diana di un immobile in Viale Monza "al quale - annota il gip - sono riconducibili pagamenti dalla Lm Management per canoni di locazioni pari a 12.395 euro mensili, quindi palesemente e macroscopicamente fuori mercato, come evidenziato anche dalla polizia giudiziaria e dal curatore".
GIP: DANNO AL FISCO DI 16 MILIONI DI EURO - Ha causato un danno ai creditori e al fisco che, "comprensivo anche di sanzioni e interessi" e', allo stato, "quantificabile in oltre 16 milioni di euro". E' quanto scrive il gip di Milano nell'ordinanza di arresto emessa per Lele Mora. L'imprenditore viene accusato di aver distratto, in qualita' di amministratore della Lm Management "un valore complessivo di 8.440.850 euro". In particolare, ricostruiscono gli inquirenti, Mora avrebbe dirottato dalle casse della societa' "importi dei pagamenti per fatture per operazioni inesistenti, pari alla somma di 3.381.850 euro, che venivano retrocessi, in contanti", e di "aver distratto 5.059.000 euro dei pagamenti effettuati per conto della Immobiliare Diana Srl, in relazione all' acquisizione degli immobili a quest'ultima intestati".
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