mercoledì 8 giugno 2011

Batterio Killer, il ministro tedesco: il peggio è alle spalle, ma ci saranno ancora mor

Il governo tedesco cerca di tranquillizzare gli animi dopo il caso da batterio killer. Il numero dei contagiati dal batterio E Coli in Germania è "significativamente calato", spiega il ministro della Salute tedesco, Daniel Bahr, alla tv tedesca. "Ci saranno nuovi casi e purtroppo ci dobbiamo aspettare altre vittime", ha tuttavia precisato il ministro, ma "il peggio è passato".
Ieri si era ulteriormente aggravato il bilancio dei morti di E.coli in Europa. Il batterio killer ha fatto altre due vittime in Germania, portando così a 25 il numero totale dei decessi nel Vecchio Continente. Le ultime due vittime, una donna di 74 e l'altra di 88 anni, presentavano i sintomi di una sindrome emolitica e uremica (Shu), gravi disturbi renali provocati dal batterio E.coli. La notizia dei due nuovi decessi arriva mentre si a Lussemburgo si sta per aprire un summit straordinario dei ministri dell'agricoltura della Ue. Dalla bozza della dichiarazione finale prende corpo l'ipotesi di aiuti per 150 milioni di euro all'agricoltura.
EMERGENZA OSPEDALI - Negli ospedali tedeschi ormai è allarme rosso. Il numero dei pazienti ricoverati per accertamenti sull'infezione da batterio continua ad aumentare e le cliniche faticano a stare al passo con le richieste. "La Società Ospedaliera tedesca - scrive lo Spiegel - esige un sostegno finanziario consistente per poter far fronte all'emergenza, mentre le critiche rivolte al governo per la gestione della crisi sanitaria diventano sempre più feroci".

batterio killer


PRIMO CASO IN CANADA - Nel frattempo un primo caso sospetto di infezione si registra in Canada. "L'Ontario ha un caso sospetto di E.coli legato all'epidemia in Europa", ha dichiarato in un comunicato Arlene King, responsabile sanitario della più popolosa fra le province canadesi. L'uomo, residente nella regione di Peel, ha viaggiato di recente in Germania dove ha consumato prodotti alimentari locali. Per analisi mediche definitive sono necessari ancora alcuni giorni, precisano i sanitari, ma i test preliminari "confermano la presenza di una tossina compatibile con l'epidemia europea".
I SEMI DI SOIA - Le autorità tedesche d'altra parte mantengono l'allerta sui germogli di soia, cetrioli, pomodori, lattuga nonostante l'esito negativo dei test preliminari sui campioni sequestrati nell'azienda del villaggio Bienenbuettel. Il ministero della Difesa del consumatore della Bassa Sassonia, ha confermato che gli esami su 24 dei 40 campioni sequestrati "non hanno evidenziato la presenza del batterio E.coli", ma ha aggiunto che "non si può ancora definitivamente escludere che l'infezione sia partita da Bienenbuttel". Secondo il ministro rimane comunque valido l'invito a non consumare verdure crude (cetrioli, lattuga, pomodori) perché potrebbero essere l'origine dell'infezione.
Il ministro dell'Agricoltura tedesco, Ilse Aigner, ha sottolineato che non facile risalire al focolaio, anche perché l'azienda in cui sono stati sequestrati i campioni "potrebbe non essere la sola ad aver diffuso il batterio". Ma anche perchè, da quando è stata scoperta la malattia, sono trascorse diverse settimane. Questo aspetto ha suscitato anche le critiche dei Verdi, che hanno accusato il governo di non aver affrontato subito l'emergenza. Anche sui tempi che ci vorranno per capire da dove è partito il contagio, le autorità non si sono espresse positivamente. In Germania i casi di contagio sono 1.526, mentre i sintomi del batterio sono comparsi in 2.500 persone.


Caos negli ospedali in Germania


SCENDE IN CAMPO L'UE -  Centocinquanta milioni di euro per aiutare gli agricoltori europei le cui vendite sono in caduta libera dopo l'epidemia del batterio killer: è la proposta della Commissione Ue ai ministri dell'Agricoltura dei 27 che si riuniscono nel primo pomeriggio a Lussemburgo, in una riunione straordinaria (era gia' programmata per il 17 ma e' stata anticipata) proprio per decidere il piano di aiuti ai coltivatori. Le misure interessano gli agricoltori spagnoli, accusati inizialmente dalle autorita' tedesche come responsabili dell''epidemia, ma anche quelli italiani, scesi oggi in piazza con manifestazioni da Milano a Latina: a Fondi, davanti all'ingresso del piu' grande mercato ortofrutticolo italiano (Mof), sono stati distribuiti direttamente ai consumatori i prodotti ortofrutticoli invenduti a causa della psicosi che coinvolge 300mila imprese nazionali che garantiscono proprio in questa stagione lavoro per 50 milioni di giornate: una manifestazione a sostegno della richiesta italiana di risarcimento per i 100 milioni di euro di danni subiti dal Made in Italy alimentare.
Intanto, il commissario Ue alla Salute, John Dalli, ha criticato la Germania per la prematura diffusione di informazioni inesatte sull'origine del batterio-killer. Parlando dinanzi al Parlamento di Strasburgo, prima della riunione dei ministri dell'Agricoltura Ue, Dalli ha esortato le autorita' a evitare "premature conclusioni" perche' diffondono "paure ingiustificate": il commissario ha fatto un appello alla prudenza, osservando che qualsiasi informazione, prima di essere data al pubblico, deve essere scientificamente provata. Dalli ha osservato che qualsiasi misura diretta a bloccare su tutto il territorio europeo, qualsivoglia prodotto, e' "sproporzionata" perche' la crisi e' circoscrivibile ad Amburgo e ha ripetuto di essere in contatto con le autorita' russe perche' cancellino il divieto di importazione delle verdure dall'Ue (ma oggi anche l'Arabia Saudita ha bloccato l'import di verdure europee). Il commissario ha anche assicurato che tanto la Commissione che le autorita' sanitarie nazionali lavorano a pieno ritmo per cercare di individuare l'origine del batterio. Origine sulla quale rimane il buio fitto. Il batterio ha gia' fatto 25 morti (24 solo in Germania) e causato oltre 2.000 contagi, ma nessuno ancora e' stato in grado di capire l'origine della contaminazione: scagionati cetrioli e germogli di soia, i ricercatori tedeschi brancolano nel buio alla ricerca dell'agente patogeno.
I primi test sui campioni di germogli di soia prelevati da un'azienda nella Bassa Sassonia hanno dato risultato negativo, ma il numero delle vittime e' in aumento e il panico dilaga. E si registrano anche tensioni nel governo di Angela Merkel, pesantemente attaccato dall'opposizione per la gestione della crisi. La situazione in Italia, invece, e' sotto controllo e il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, ha detto che "non ha senso fare ulteriori controlli su frutta e verdura".

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