venerdì 17 giugno 2011

Batterio hamburger, sequestrate 5 tonnellate di carne a Verona

supermercato lidl p

Circa 5 tonnellate di carne - tra hamburger e polpette - a marchio "Steaks Country", dell'azienda francese che è all'origine dell'infezione per batterio E.coli dei sette bambini francesi della zona di Lille, sono state sequestrate oggi dai carabinieri dei Nas nel veronese, su disposizione del Ministro della Salute. Si tratta di 1570 confezioni di hamburger da un chilo e 4mila confezioni di polpette da 900 grammi (per un totale appunto vicino alle 5 tonnellate di prodotto).

Il sequestro è avvenuto nella piattaforma logistica della Lidl, che sta pienamente collaborando con i Nas e sta ritirando dai suoi supermercati i prodotti "sospetti". I campioni dei prodotti, che costituiscono la gran parte degli hamburger e polpette "Steaks Country" presenti in Italia, saranno ora analizzati dall'Istituto Zooprofilattico di Padova per verificare la presenza di batteri infettivi. La restante parte degli hamburger e polpette "Steaks Country" verranno sequestrati domani dai Nas.
"Ringrazio i Nas per l'immediato intervento e il sequestro cautelativo temporaneo dei prodotti - ha dichiarato il ministro della Salute, Ferruccio Fazio - Questa operazione dimostra l'elevato livello del sistema di sicurezza alimentare del nostro Paese, basato sull'assoluta tracciabilità dei prodotti, e deve rassicurare i consumatori. Nei prossimi giorni avremo i risultati delle analisi e potremo verificare se il batterio infettivo che ha colpito i bambini francesi si trova nella carne o se è legato a difetti di conservazione o manipolazione del cibo".
IN PROGNOSI RISERVATA UNO DEI BAMBINI FRANCESI - Intanto si aggrava la situazione per uno dei bambini ricoverati in Francia per un'intossicazione alimentare da Escherichia coli, in Francia diversa dal ceppo tedesco. A renderlo noto è Michel Scar, responsabile di nefrologia pediatrica all'ospedale universitario di Lille, dove tutti i bimbi sono ricoverati. "Nella gran parte delle sindromi uremiche emolitiche, i sintomi sono l'insufficienza renale. Ci sono pero' delle forme piu' gravi che possono causare danni neurologici", ha spiegato il medico, parlando proprio del caso del piccolo paziente. I bambini, di età variabile tra i 20 mesi e gli 8 anni, avevano tutti mangiato hamburger decongelati acquistati in supermercati della catena discount Lidl.
CEPPO DIVERSO - La carne che ha intossicato i sette bimbi francesi proveniva dalla Germania, dal Belgio e dall'Olanda, ha fatto sapere l'azienda Seb, con sede a Saint Dizier (nella Francia nord-orientale), che ha prodotto gli hamburger finiti poi nei piatti dei piccoli. Tutti e sette sono originari del nord della Francia ed il solo elemento che li accomuna per ora è il fatto di aver mangiato hamburger della stessa marca. Tutti si sono sentiti male subito dopo e sono stati ricoverati con gli stessi sintomi (diarrea emorragica acuta). Anche se questi ultimi sono gli stessi registrati per l'epidemia in Germania, che ha già fatto 39 vittime in tutta Europa (tra cui un solo un bambino, di due anni), le autorità sanitarie di Lille hanno confermato che il batterio che colpisce in Francia è di ceppo diverso.
GERMANIA, 4 EMERGENZE SANITARIE IN UN ANNO - Si tratta, ha precisato la Commissione Europea, del ceppo "più comune (0157), rispetto al ceppo 0104 che ha colpito in Germania". Nessun allarme europeo ‚ scattato per ora. Ma resta alto l'allarme in Francia, dove il ministro dell'Agricoltura, Bruno Le Maire, ha già fatto sapere che le autorità sanitarie trarranno "tutte le dovute conseguenze" alla fine dell'inchiesta in corso. Per quanto riguarda l'Italia, il ministro della Salute Fazio ha assicurato che non c'‚ alcun problema: "Non è il caso di preoccuparsi". Con la vicenda degli hamburger, parte dei quali prodotti con carne tedesca, salgono a quattro le emergenze alimentari nate in Germania nell'ultimo anno e che hanno messo in allarme l'intera Europa. Come ha ricordato la Coldiretti, un anno esatto fa è stata trovata in Italia la prima "mozzarella blu" proveniente dalla Germania. Poi a gennaio è scoppiato lo scandalo dei mangimi alla diossina. Per il caso del batterio killer E.coli, dopo che era stato ingiustamente incolpato il cetriolo spagnolo, la responsabilità tedesca è poi emersa chiaramente, anche se l'origine dell'infezione non è stata ancora accertata.

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