martedì 26 aprile 2011

Immigrati, vertice italo-francese tra tensioni e spiragli



Il dossier libico, l'immigrazione, i rapporti economici tra l'Italia e la Francia. Sono questi i temi che saranno all'ordine del giorno del vertice bilaterale italo-francese che si svolgerà a Villa Madama a Roma. Un summit, che inizialmente si sarebbe dovuto svolgere verso la fine dell'anno, che è stato anticipato a causa delle 'tensionì tra i due paesi e che auspicabilmente servirà ad appianare le divergenze come quando nel 2007 si raggiunse la famosa 'pax electrica'. Al vertice, che è stato voluto "ristretto", oltre al premier, Silvio Berlusconi, a presidente della Repubblica francese, Nicolas Sarkozy e al premier francoisFillon, parteciperanno i soli ministri degli Esteri Franco Frattini e Alain Juppè, degli Interni, Roberto Maroni e Claude Gueant e dell'Economia, Giulio Tremonti e Christine Lagarde. Se il dossier libico sembra ormai avviato sui binari giusti, il nodo da sciogliere resta quello degli 'immigratì tunisini: su questo tema la distanza tra Parigi e Roma in questi ultimi giorni è sembrata ancora difficile da colmare.
GLI IMMIGRATI  - La Francia, infatti, ha continuato a ribadire le sue posizioni che prevedono il rispetto degli accordi di Shengen e l'accoglienza degli immigrati solo nel caso in cui "si possieda un titolo di soggiorno", "un documento di riconoscimento, come il passaporto" e "risorse sufficienti per vivere in Francia e poi per tornare in patria", 62 euro per chi non ha alloggio e 31 euro per chi può già vantarne uno). Ma dopo le tensioni provocate anche da dichiarazioni riguardo a presunte intensioni di Parigi di sospendere in via temporanea l'accordo sulla libera circolazione in Europa - subito poi smentite dalla commissione Europea a nome del governo francese - le diplomazie 'cuginè sembrano essere arrivate ad un'intesa per un'iniziativa italo-francese per una modifica del Trattato sul fronte dell'immigrazione, con un rafforzato ruolo di Frontex.
I contrasti, tra l'Italia e la Francia invece si sciolgono nella ricerca di una maggiore cooperazionecon la Tunisia per bloccare l'esodo degli immigrati: su questo tema Parigi e Roma lavorano d'intesa e il vertice di domani potrebbe servire a rafforzare l'azione dei due paesi in questa direzione anche con il sostegno dell'Unione Europea. Sulla questione libica, Francia e Italia sembrano ormai guardare insieme nella stessa direzione. Le tensioni tra i due paesi, che hanno raggiunto il loro culmine il 19 marzo con l'attacco della Francia all'esercito di Gheddafi, sembrano ormai dimenticate.
IL LASCIAPASSARE E' UN PROBLEMA - Le tensioni tra i due paesi si sono alimentati anche nella giornata di ieri. "Se lasci entrare i migranti senza consultarti e senza associarti con i tuoi partner, dopo non puoi mandare dal tuo vicino tutti quelli che hai lasciato entrare". Chiare le parole di Henri Guaino, consigliere speciale del presidente Nicolas Sarkozy, in un'intervista a Le Monde, che definisce il lasciapassare italiano "un problema". Secondo il consigliere "nessuno può sopportare da solo il peso dei flussi migratori. La Francia è uno dei Paesi più accogliente del mondo".
RELAZIONI PROFONDE - Comunque, aggiunge Guaino, di questo argomento "martedì ne discuteremo tranquillamente e serenamente". "Le relazioni franco-italiane sono antiche, durature, profonde e amichevoli e tutto finirà per mettersi a posto», spiega Guaino. Alla richiesta di un commento sulle accuse mosse dall'Italia, secondo cui la Francia non è solidale sulla vicenda degli immigrati, Guaino risponde: «Fa parte delle piccole frecciatine. È un gioco diplomatico e politico".
SCHENGEN - In un precedente intervento al programma televisivo Dimanche soir politique, Guaino aveva ribadito che Parigi "non vuole sospendere Schengen, ma rivedere le clausole di tutela in situazioni particolari". "È una questione di buon senso: non si può ospitare tutto il mondo", ha detto Guaino. "La sfida è aiutare questi Paesi sul cammino della democrazia. Il risultato non può essere l'immigrazione di massa dal sud al nord".

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