Dalla Francia alla Germania, dall’Austria alla Svizzera i politici stanno agendo non sull’onda emotiva, ma razionale della revisione dei propri piani alla luce dell’evidente insicurezza degli impianti nucleari.
Quello che sta accadendo in queste ore è infatti drammatico: se le notizie sono confermate, le barre di uranio della centrale di Fukushima sarebbero già parzialmente fuse.
Ovvero, sta accadendo quello che tutti noi speravamo (e speriamo ancora) non accadesse mai.
Far ripartire un territorio da un disastro naturale, come il terremoto o lo tsunami, è difficilissimo ma possibile, mentre un disastro nucleare rende ogni luogo colpito invivibile per centinaia, migliaia di anni - Chernobyl insegna - anche se l’entità del rischio in Giappone per ora sembra assai minore.
Far ripartire un territorio da un disastro naturale, come il terremoto o lo tsunami, è difficilissimo ma possibile, mentre un disastro nucleare rende ogni luogo colpito invivibile per centinaia, migliaia di anni - Chernobyl insegna - anche se l’entità del rischio in Giappone per ora sembra assai minore.
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