Le particelle emesse dalla centrale Giapponese hanno attraversato l'Oceano Pacifico e gli Stati Uniti, ed ora sono in procinto di raggiungere l'Europa.
Nel lungo tragitto le concentrazioni si sono diluite enormemente e già in California sono state misurate concentrazioni di milioni di volte inferiori a quelle che potrebbero risultare dannose per la salute umana.
"Non si tratta dunque di una vera e propria nube radioattiva" spiega il meteorologo Daniele Olivetti "quanto piuttosto di tracce disperse e diluite nell'atmosfera che solo grazie ai sofisticati strumenti di misura odierni è possibile misurare".
Ma che cosa giungerà in Italia? "I valori attesi" continua Olivetti "vanno dai 100 a 1.000 milionesimi di becquerel (unità di misura della radioattività, 1 Bq corrisponde a 1 disintegrazione al secondo) per metro cubo di aria. Questo significa che la dose di radiazioni che arriverà, sarà di mille, diecimila volte inferiore rispetto a quella che giunse dopo Chernobyl. Inoltre le particelle vagheranno in alta atmosfera e l'eventuale esposizione sarà molto rapida".
Pertanto la quantità di radiazione che potrebbe derivare dall'eventuale passaggio di particelle radioattive è di gran lunga inferiore alla quantità che subiamo ogni anno dal suolo terrestre. Non esiste dunque alcun rischio per la salute umana, così come non esiste alcun pericolo di contaminazione per l'ambiente naturale.
RIFLESSIONE PERSONALE: Speriamo non si tratti di affermazioni false, divulgate solo per non creare
allarmismo e per indurre un numero minore di persone a dire "SI" al
referendum per il nucleare.
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