Mystery Tuscany è la nuova frontiera del cinema che punta alla promozione turistica: è un film in dodici episodi che racconta leggende e misteri volti a valorizzare alcuni dei grandi e piccoli centri turistici della regione. Un viaggio attraverso abbazie, necropoli etrusche, borghi medievali e persino l’isola diMontecristo. Il film, diretto da Pantaleone A. Megna e Andrea Mignòlo, prodotto dalla Galgano Productions di Siena, racconta miti e leggende del territorio con l’ausilio di narratori, attori e tante immagini, ricreando un’atmosfera che unisce finzione e realtà.
A Siena si racconta del fiume fantasma Diana: una città che soffre di una cronica penuria d’acqua rivolge le sue speranze verso un fiume che molti sentono, ma nessuno vede. Citata da Dante nella Divina Commedia, la Diana racconta della ricerca ossessiva di Siena per trovare l’acqua. A San Galgano, invece, la leggenda di un cavaliere violento poi divenuto santo, una cattedrale che si apre al cielo, simboli cavallereschi e richiami al mito diRe Artù. A Chiusdino si conserva da 800 anni un prodigio senza eguali: la spada nella roccia di Galgano. Nel Castello di Brolio si aggira ancora lo spettro del Barone di Ferro, Bettino Ricasoli: può l’uomo che ha inventato la formula del Chianti Classico, fondato La Nazione, e presieduto il governo del Regno d’Italia lasciare questa terra per sempre?
A proposito di castelli, quello di Crevole racconta di un fantasma che ulula alla luna: Donosdeo Malavolti, il vescovo guerriero, non ha ancora trovato la pace eterna. La sete di vendetta e qualcosa di molto prezioso sepolto da secoli di fango e pietre sulla collina di Crevole turba il suo sonno eterno. Invece, nel Castello di Poppi, la bella Matelda odiava la solitudine. Lasciata sola dal marito, andava alla ricerca della compagnia dei giovani più belli della zona. Un altro episodio del film riporta indietro nel tempo, sino al lontano 1554, quando le truppe fiorentine assediarono Monteriggioni. Un colpo di cannone distrugge un pozzo, rendendo inservibili le risorse d’acqua. In questo contesto il Capitano Zeti deve scegliere se arrendersi o continuare a combattere. Per ulteriori informazioni, sulle storie e sul film, www.misterytuscany.it.
A Siena si racconta del fiume fantasma Diana: una città che soffre di una cronica penuria d’acqua rivolge le sue speranze verso un fiume che molti sentono, ma nessuno vede. Citata da Dante nella Divina Commedia, la Diana racconta della ricerca ossessiva di Siena per trovare l’acqua. A San Galgano, invece, la leggenda di un cavaliere violento poi divenuto santo, una cattedrale che si apre al cielo, simboli cavallereschi e richiami al mito diRe Artù. A Chiusdino si conserva da 800 anni un prodigio senza eguali: la spada nella roccia di Galgano. Nel Castello di Brolio si aggira ancora lo spettro del Barone di Ferro, Bettino Ricasoli: può l’uomo che ha inventato la formula del Chianti Classico, fondato La Nazione, e presieduto il governo del Regno d’Italia lasciare questa terra per sempre?
A proposito di castelli, quello di Crevole racconta di un fantasma che ulula alla luna: Donosdeo Malavolti, il vescovo guerriero, non ha ancora trovato la pace eterna. La sete di vendetta e qualcosa di molto prezioso sepolto da secoli di fango e pietre sulla collina di Crevole turba il suo sonno eterno. Invece, nel Castello di Poppi, la bella Matelda odiava la solitudine. Lasciata sola dal marito, andava alla ricerca della compagnia dei giovani più belli della zona. Un altro episodio del film riporta indietro nel tempo, sino al lontano 1554, quando le truppe fiorentine assediarono Monteriggioni. Un colpo di cannone distrugge un pozzo, rendendo inservibili le risorse d’acqua. In questo contesto il Capitano Zeti deve scegliere se arrendersi o continuare a combattere. Per ulteriori informazioni, sulle storie e sul film, www.misterytuscany.it.
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