domenica 18 dicembre 2011

Si mette all’asta. Ed è boom di offerte

Guadagna 38mila euro con eBay


Londra 2012, l'atleta si vende su eBay

Corridore cerca sponsor sul sito d'aste. Offerte a partire da 30mila sterline
Roma - Base d'asta 30mila sterline: è il costo di un atleta che parteciperà alla Olimpiadi di Londra 2012. E che nel momento del bisogno si rivolge a Internet e in particolare a eBay per cercare i fondi necessari ai suoi allenamenti.

James Ellington finora ha fatto tutto da solo e senza sponsor, supporto finanziario o tecnico, si è qualificato per i prossimi Giochi Olimpici che si svolgeranno a Londra come corridore per i 100 e i 200 metri e per la staffetta.

Per allenarsi come i suoi avversari e affrontare la dura strada che porta ad una medaglia olimpica, tuttavia, dice Ellington di aver ora bisogno di 15mila sterline di stipendio e altre 15mila per le spese di trasferta, vitto, alloggio, divise e altro materiale tecnico. Una richiesta che finora non è stata accolta dagli sponsor attraverso canali tradizionali. (C.T.)

Dipendenti soddisfatti, clima migliore

PARTE I
Il sogno di un capo d’azienda dovrebbe essere quello di avere una squadra serena e rilassata, che scambia qualche chiacchiera quando può, coopera attivamente per raggiungere i risultati prefissati e lavora concentrata e con un buon livello di efficienza.
Ma come si può ottenere questo grado di soddisfazione sul posto di lavoro? Molti sono i fattori che concorrono a determinarlo: buon clima generale, retribuzione equa, rapporto di fiducia e collaborazione con responsabili e dirigenti, rispetto delle esigenze personali del dipendente, possibilità di gestione flessibile del tempo…
Vi parleremo di una serie di iniziative, piccole e grandi, capaci di trasformare il posto di lavoro in un ambiente piacevole e gratificante. In particolare, quali sono le iniziative o gli atteggiamenti che contribuiscono a creare un clima aziendale favorevole? Come si fa a misurare l’efficacia dei propri sforzi? La soddisfazione dei lavoratori è sicuramente un fattore fondamentale per il successo dell’azienda. Se i dipendenti sono soddisfatti, lavorano volentieri, si sentono parte dell’azienda e quindi si impegnano per far andar bene le cose. Il grado di soddisfazione non si può però misurare attraverso i risultati positivi raggiunti dall’azienda.
Tuttavia, se ne può trarre qualche informazione analizzando, per esempio, il tasso di fluttuazione del personale. Si  sa bene infatti quanto incida economicamente un elevato numero di dimissioni o l’assunzione di nuove risorse. Avere lavoratori soddisfatti significa inoltre poter contare su un minor numero di assenze per malattia e su un maggior numero di suggerimenti, che possono arrivare solo da lavoratori motivati. Infine, la soddisfazione del personale in un posto di lavoro è un fattore importante che, se diventa noto all’esterno,aumenta l’interesse dell’ azienda per eventuali candidati.
Come può dunque il capo di un’azienda o un suo responsabile creare una buona atmosfera nell’ambiente di lavoro?
Definire la vision e gli obiettivi
Ogni azienda che abbia delle ambizioni e voglia far crescere il proprio business, dovrà fornire al personale una chiara indicazione della strada che intende percorrere: avrà quindi bisogno di definire una vision di lungo periodo e porsi un obiettivo di medio termine.
I dipendenti hanno bisogno infatti di dare un senso all’attività che svolgono e di identificarsi con gli obiettivi da raggiungere. Sviluppare una vision e porsi gli obiettivi giusti non è affatto semplice. Dire “vogliamo tutto” oppure “vogliamo diventare i migliori” non è
sufficiente e, soprattutto, non motiva nessuno. Una vision significativa è quella che pone come fine ultimodell’azienda trovare una posizione competitiva, unica e distintiva, come per esempio specializzarsi in un determinato segmento di mercato per diventare il suo principale protagonista.
Se occorre avere traguardi di lungo periodo, è necessario però anche guardare a obiettivi più immediati. I propositi dell’azienda sono già stati formulati in modo chiaro? Il personale ne è stato informato? I lavoratori potranno essere soddisfatti solo se conoscono e fanno propri gli obiettivi posti.
Per saperne di più, Il Manuale Pratico del Personale

Maternità: novità a favore delle donne

In una recentissima pronuncia la Corte di Cassazione ha sicuramente compiuto un passo in avanti nel difficile cammino di conciliazione lavoro – famiglia, statuendo in materia di congedi parentali (Cass. Civ. sez. lav., sent. 29.9.2011, n. 19912). Secondo la Suprema Corte ex lege le lavoratrici non possono essere licenziate dall’inizio del periodo di gravidanza fino al terzo mese dopo il parto, nonché fino al compimento di un anno di età del bambino (ex art. 54, comma I, D.lgs. 151 del 2001). Il suddetto divieto di licenziamento, però, non si applica nel caso di colpa grave da parte della lavoratrice, costituente giusta causa per la risoluzione del rapporto di lavoro.
La Corte di Legittimità afferma che, per suo consolidato orientamento, la colpa grave non può ritenersi integrata dall’accertata sussistenza di una giusta causa oppure di un giustificato motivo soggettivo di licenziamento. Per la Corte “è invece necessario verificare se sussista quella colpa specificamente prevista – connotata, appunto, dalla gravità – e, proprio per questo, diversa dalla colpa (in senso lato) che deve connotare qualsiasi inadempimento del lavoratore, per essere sanzionato con il licenziamento”.
Con sent. n. 19912/2011 i giudici cassazionisti affermano, inoltre, che nel caso concreto l’accertamento della prospettata colpa grave si risolve in un accertamento di fatto riservato al giudice di merito.  La Corte conferma quanto deciso dalla corte d’Appello che aveva ritenuto non configurabile la colpa grave della lavoratrice poiché la ragione del licenziamento risiedeva nell’assenza ingiustificata della lavoratrice, non rientrata al lavoro al termine del periodo di astensione obbligatoria per maternità.
È interessante incrociare questa pronuncia con qualche dato statistico che meglio serve a inquadrare il problema del lavoro femminile, proprio nel momento in cui viene varata la legge sulle cd. Quote rosa, e che mostra dati anche sorprendenti e contrari al comune sentire (si veda per esempio il problema del part time).
Secondo i dati forniti dalla Provincia di Milano, nel mese di giugno 2010, le madri che nel primo anno di vita dei figli si dimettono “volontariamente” sono una su cinque. Che ciò avvenga nell’operosa e istruita Lombardia è alquanto significativo. Ma quella delle dimissioni è davvero una scelta volontaria, oppure, si tratta di una “volontà che libera non è affatto” come ha osservato qualcuno?
I dati statistici provano che le donne dimissionarie escono dal mercato del lavoro perché ritengono insostenibili i carichi di lavoro. Il 36% delle donne intervistate dall’Istat nel 2008 denuncia problemi di conciliazione lavoro – famiglia, tutte le altre motivazioni sono secondarie. L’aspetto più critico riguarda l’orario di lavoro, la sua rigidità, ma anche il lavoro a turni, durante i fine settimana, pomeridiano e serale. Uno dei dati più interessanti riguarda il part–time: considerato positivamente e visto come possibile soluzione al problema di conciliare casa e lavoro, in realtà produce abbandono del lavoro. Infatti le neo-madri dimissionarie sono al 70% lavoratrici occupate part-time e quindi coloro che avrebbero dovuto avere minor problemi a gestire la mutata condizione familiare. Il dato è probabilmente sintomo di una condizione più precaria, di minore attaccamento al lavoro, di un reddito troppo basso.
Sicuramente sulle dimissioni delle lavoratrici incidono diversi fattori, come ad esempio, il fatto di risiedere al Nord o nel Mezzogiorno (le prime più avvantaggiate anche perché il tasso di occupazione generale è maggiore) e il livello di istruzione (le donne laureate si dimettono in numero assolutamente inferiore rispetto alle lavoratrici che hanno frequentato la scuola dell’obbligo). Inoltre incide il reddito personale e del coniuge: si dimettono in numero maggiore le donne che hanno un reddito medio – basso e che possono godere del reddito decisamente superiore del marito. Infine, incide notevolmente il settore economico, pubblico o privato, nel quale la lavoratrice è impiegata: dal settore pubblico non ci si dimette.
Le donne dimissionarie entrano a far parte del grande gruppo di donne inattive (7 milioni e 565mila nel 2008), nonostante il fatto che il 93 per cento delle donne dimissionarie dichiari di uscire dal mercato del lavoro solotransitoriamente, con l’intento ottimistico di riavere presto un secondo reddito in famiglia oppure di ricevere stima a livello sociale. Solo il 20 per cento di queste donne, però, riprende effettivamente il lavoro (che il più delle volte è un lavoro che ha già). Soprattutto nella fase di formazione della famiglia (entro i 44 anni), la principale motivazione all’inattività è la necessità di accudire i figli (33,5%); seguono il poco interesse per il lavoro (16,5%), l’assistenza ad altri familiari (10,2%), l’assenza di necessità economica (8,5%).

Insonnia da cervelloni

Se il fattore che controlla la durata del sonno non è attivo l'impulso del sonno non arriva al tuo organismo. Risultato? Puoi essere molto più efficiente e produttiva

Insonnia da cervelloni - Se il fattore che controlla la durata del sonno non è attivo l'impulso del sonno non arriva al tuo organismo. Risultato? Puoi essere molto più efficiente e produttiva

"Agli uomini bastano 4 ore di sonno, alle donne 5, agli imbecilli 6”. Così parlò Napoleone Bonapartefacendone una questione di generi prima, e di intelligenza poi. E invece si sbagliava: era tutta una questione di geni, anzi di un gene solo.

Si chiama ABCC9, neanche a farlo apposta una sigla da robot, e può renderci efficienti anche con pochissime ore di sonno non inviandoci l’impulso di dormire e permettendoci, dunque, di essere più produttivi e più a lungo, rispetto a tutti gli altri esseri umani che, banalmente, vanno a letto o sono stanchissimi superate un certo numero di ore di veglia. Non a caso in Inghilterra l’hanno già soprannominato il gene Tatcher, come la Lady di Ferro, un nomignolo che mette paura.

La scoperta, che finalmente spiegherebbe come mai geni come ad esempio Leonardo da Vinci dormissero solo quattro ore per notte, è merito di un gruppo di scienziati europei diretti dai cronobiologi Till Roenneberg e Karla Allebrandt della Ludwig Maximilians University di Monaco che hanno individuato nell'ABCC9 il fattore discriminante  analizzando ben quattromila persone in vari paesi europei incluso il nostro. La ricerca li ha indotti ad affermare che chi presenta una variante di tale gene in duplice copia riesce a dormire per un certo periodo meno della media senza risentire effetti negativi. Diversamente secondo Napoleone si rientra nella categoria delle donne o degli sciocchi, secondo la scienza dei dormiglioni.

Abbiamo quindi finalmente la scusa per trincerarsi dietro un dignitoso: “Mi spiace, devo andare a dormire, fisiologico?”. La mancanza del gene Tatcher sarà la nuova scusa per non fare l’amore? Dietro certificato medico con tanto di analisi del DNA in allegato si potrà avere il diritto a fare un pisolino anche in ufficio? Persino Wiston Churcill, che, però, poi di notte dormiva pochissimo, lo faceva!

Vi lasciamo con un ultimo interrogativo. Se lavorare, avere una casa da tenere in ordine, un marito da amare e coccolate anche sotto le lenzuola e dei bambini, sarà segno della presenza del gene magico o semplicemente dell’essere donna

giovedì 8 dicembre 2011

Se ti stressi sarà femmina

Sei stressata? Sarà femmina - Una ricerca della Oxford University sostiene che lo stress in gravidanza può influire sul sesso del bambino, riducendo del 75 % la possibilità di far nascere un maschietto



Una ricerca della Oxford University sostiene che lo stress in gravidanza può influire sul sesso del bambino, riducendo del 75 % la possibilità di far nascere un maschietto


Sei incinta ma non riesci a goderti questo momento perchè il lavoro e i problemi di tutti i giorni ti stressano troppo? Probabilmente ti nascerà una femminuccia! No, non lo stiamo dicendo per consolarti: che lo stress possa influire sul sesso del bambino non è un'affermazione ispirata da credenze antiche e infondate, ma è la tesi che deriva dallo studio effettuato da Cecilia Pyper, dell'Università di Oxford (Regno Unito).


La ricerca inglese ha coinvolto 338 donne incinte: a tutte loro è stato chiesto di tenere un diario quotidiano sul loro modo di trascorrere le giornate e sulle loro abitudini sessuali; sei mesi prima che partorissero poi sono stati misurati i livelli di cortisolo presenti nel sangue di ciascuna di esse: queso ormone è prodotto dal nostro corpo in situazioni di stress a lungo termine. Su 130 gravidanze registrate, i ricercatori hanno rilevato che le donne che avevano i livelli di cortisolo più alti avevano partorito per la maggior parte femminucce, per un rapporto di 72 femmine su 58 maschietti.

Questa è “la prima volta che una ricerca suggerisce che lo stress pre-concepimento può causare una differenza nel sesso del feto”, spiega la dottoressa Pyper, la quale mette le mani avanti sui risultati dei suoi studi spiegando che devono essere senz'altro confermati da ricerche più ampie. Già, perchè l'idea fondamentale della sua teoria è che lo stress da gravidanza non sarebbe causato dal sesso del bambino - si potrebbe credere che aspettare una femmina possa essere più impegnativo- ma ne sarebbe al contrario il fattore determinante.

Questo studio sostiene che lo stress riduce del 75 % la probabilità di avere un maschietto: se le vostre intenzioni erano quelle di dipingere di blu le pareti della sua stanzetta, non vi resta che liberarvi da angosce e fastidi, affidandovi al dolce far niente; se invece lo stress vi pesa addosso e non riuscite a liberarvene, forse il pensiero che è in arrivo un fiocco rosa da appendere all'uscio di casa riuscirà a rallegrarvi e a rasserenarvi!

Case infestate nel mondo? Ecco dove!

La top ten dei luoghi più inquietanti al mondo. Case dove sono stati consumati delitti davvero terribili e dove ancora urla risuonano... luoghi da brivido!

Le case del brivido! - La top ten dei luoghi più inquietanti al mondo. Case dove sono stati consumati delitti davvero terribili e dove ancora urla risuonano... luoghi da brivido!
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Che ci crediate o meno pare proprio che le case infestate nel mondo siano molte più di quante non si immagini. Si tratta solo di leggende? Alcune che sono diventate davvero celebri, in parte per riti in parte permanifestazioni che sembrano susseguirsi nel tempo . 

Partiamo dall’Irlanda e troviamo nella contea di Wexford la Loftus Hall, dove si narra che nel Settecento la famiglia aprì la porta ad un uomo durante un temporale. Quest’uomo aveva piedi caprini… e una volta scoperto la signora che viveva in casa impazzì e venne rinchiusa in una stanza dove trovò la morte. Ma a quanto pare il suo fantasma ancora si aggira


Ecco che troviamo nella lista un luogo che mai avreste immaginato: la White House. Secondo le dicerie qui si trovano proprio i fantasmi dei passati presidenti, uno su tutti quelli di Abraham Lincoln. Andiamo poi a New Orleans ed ecco la Lalaurie House in Rue Royale, Qui sembra che dopo la mezzanotte si avevrtano ancora le urla degli schiavi  torturati dalla terribile Delphine LaLaurie. Storia tremenda quella dei coniugi Borden,assassinati nel 1892 con un’accetta. Venne incolpata la figliastra di Mrs Borden, assolta in processo. I concittadini però la isolarono ed ecco che la casa sembra non aver avuto più pace. 

C’è poi Raynham Hall in Inghilterra, dove sono state scattate molte foto di fantasmi e ancora Rose Hall inGiamaica. La piantagione giamaicana è conosciuta come quella della “strega bianca”, esperta nell’arte vodooEcco poi Borley Rectory, nell'Essexla casa più stregata d’Inghilterra come afferma il famoso investigatore Harry Price, che avvistò le realtà più orrende, da vero film dell’orrore. Ecco quindi suore, orme di spiriti e cavalieri privi di testa.


Passando in Louisiana, ecco che St.Francisville negli Stati Uniti sembra proprio sia la più stregata.In realtà ora si tratta di un bed&breakfast… per impavidi ovviamente! In California ecco la Whaley House, la costruzione più antica di San Diego, infestata da un impiccato, che sorge esattamente dove si trova la forca dello stesso. Negli anni '60, il Dipartimento del Commercio la dichiarò stregata. Ultima, molto famosa è laWinchester House San Josè. Un tempo residenza di Sara Winchester che perse subito marito e figlia ancora in fasce. La medium le suggerì di costruire una casa dove ospitare tutte le vittime delle armi Whinchester: motivo per il quale le dimensioni sono davvero impressionanti!

Vivisezione, ultimatum all'allevamento lager di Green Hill


Gli animalisti continuano lo sciopero della fame e in piazza Mercanti a Milano un banchetto raccoglie le firme per la chiusura dell'allevamento lager di Green Hill. E mentre l'ex ministro del turismo Michela Vittoria Brambilla torna a Montichiari per una nuova protesta arriva il comunicato ufficiale dell'Asl. Elenca tutti i controlli e le violazioni riscontrate nel 2011 (leggile). E arriva l'ultimatum di Asl e Comune: "O gli interventi o la chiusura"


PASSI AVANTI - Gli animalisti continuano lo sciopero della fame e in piazza Mercanti a Milano un banchetto raccoglie le firme per la chiusura dell'allevamento lager di Green Hill. E mentre l'ex ministro del turismo Michela Vittoria Brambilla torna a Montichiari per una nuova protesta arriva il comunicato ufficiale dell'Asl di Brescia. Riguarda i controlli fatti nell'allevamento lager e le irregolarità riscontrate. Irregolarità che cominciano a pesare sulle sorti della struttura che alleva 2500 beagle l'anno destinati alla vivisezione (la struttura fa capo alla multinazionale Great Divide Aps di Copenaghen, legata alla americana Marshall Farms). Asl e Comune hanno imposto alla società di attuare tutti gli "interventi finalizzati a garantire distinzione e separazione tra lo stabilimento fornitore e la struttura destinata all’allevamento".
Nel corso dei controlli svolti negli anni (compreso il 2010) il distretto veterinario dell’Asl di Brescia ha sanzionato la società per: mancata registrazione in anagrafe canina regionale di 160 cani deceduti; registrazione degli animali non esaustive per quanto attiene il carico/scarico dei cani al di sotto dei 60 giorni e degli animali morti in quest’età; mancata registrazione delle carcasse non ancora identificate con tatuaggio; incompletezza della documentazione di smaltimento carcasse. Irregolarità che nelle successive verifiche, parevano risolte a volte in modo parziale. L'Asl elenca anche tutti i controlli e le violazioni riscontrate nel 2011: il 17 gennaio la verifica dell’inserimento corretto dei cani in anagrafe canina regionale (riscontrata violazione, con erogazione di sanzione); il 28 una verifica relativa all’attività di farmaco sorveglianza ha portato ad un'altra erogazione di sanzione.
L'Asl ricorda anche che "in più occasioni ha contestato la violazione da parte di Green Hill della disciplina normativa che impone di garantire la separazione e la distinzione tra la struttura dedita all’allevamento e quella dedita alla fornitura di cavie". Per questo illecito il Comune di Montichiari ha già revocato due volte l’autorizzazione come stabilimento fornitore (30 novembre 2010) e poi sospeso la revoca (15 luglio 2010). Il 2 dicembre Asl e Comune hanno chiesto a Green Hill di provvedere entro 120 giorni ad attuare gli "interventi finalizzati a garantire distinzione e separazione tra lo stabilimento fornitore e la struttura destinata all’allevamento".
CASO AL VIMINALE - Il sindaco di Montichiari (Brescia)  Elena Zanola dichiara: "Ho pensato spesso di chiudere Green Hill per motivi di ordine pubblico - spiega il primo cittadino - Devo solo capire se rientra tra le mie possibilità". Settimana prossima il sindaco si recherà a Roma per un appuntamento con il ministro dell'Interno. "Ho scritto al Viminale per trovare una soluzione - continua - Montichiari non può più essere presa d'assalto da questi manifestanti". Elena Zanola non condanna tutti quelli che vogliono la chiusura di Green Hill, ma fa delle distinzioni: "I teppisti non li considero, ma ho grandissima stima per quelli che hanno raccolto le firme". Il primo cittadino spiega di volersene "fare carico", consegnando la petizione contro l'allevamento al ministero della Salute. "Le firme vengono da tutta Italia e ora è Roma a doversene occupare - chiarisce - È il Parlamento che deve rivedere la legge". Sara D'Angelo, del coordinamento Fermare Green Hill, dice che potrebbe essere tutto più semplice: "Basterebbe che il Pirellone seguisse l'esempio dell' Emilia dove la legge regionale vieta l'allevamento di animali per la vivisezione". Esiste già un precedente: il 9 giugno 2010, dopo anni di proteste, ha chiuso l'allevamento Stefano Morini di San Polo D'Enza.

Ascolta nel video qui sotto la videointervista a Michela Kuan, biologa e responsabile nazionale del reparto Vivisezione della Lav



Da alcuni anni Green Hill è stata acquisita da un’azienda americana, la Marshall Farm Inc. Marshall è un nome tristemente noto in tutto il mondo in quanto è la più grande “fabbrica” di cani da laboratorio che esista. Il beagle Marshall è addirittura uno standard di varietà . I cani di Marshall vengono spediti via aereo in tutto il mondo, ma con l’acquisto di Green Hill come sede europea e la costruzione di un enorme allevamento in Cina, Marshall sta portando avanti un piano di espansione e di monopolio del mercato. In quest’ottica va visto anche il progetto di ampliamento che prevede la costruzione di altri capanni a Montichiari, per arrivare ad avere 5.000 cani nell’allevamento Green Hill, che diventerebbe il più grande allevamento di cani beagle in Europa.



CHE COSA E' GREEN HILL - E' un’azienda che alleva cani beagle per i laboratori di vivisezione a Montichiari (Brescia). Da questo allevamento, spiegano gli animalisti sul stio www.fermaregreenhill.it, più di 250 cani ogni mese finiscono negli stabulari, tra le mani dei vivisettori e sui tavoli operatori. Dentro i 5 capanni di Green Hill sono rinchiusi fino a 2500 cani adulti, più le varie cucciolate. Un lager per animali fatto di capanni chiusi, asettici, senza spazi all’aperto e senza aria o luce naturale. File e file di gabbie con luci artificiali e un sistema di areazione sono l’ambiente in cui crescono questi cani, prima di essere caricati su un furgone e spediti nell’inferno dei laboratori. Tra i clienti di Green Hill ci sono laboratori universitari, aziende farmaceutiche rinomate e centri di sperimentazione come il famigerato Huntingdon Life Sciences in Inghilterra, il più grande laboratorio di tortura animale in Europa.
Per un prezzo dai 450 ai 900 euro si possono comprare cani di tutte le età. Chi è¨ disposto a pagare di più può comprare anche una madre gravida. Green Hill e Marshall Farm inoltre offrono ai propri clienti trattamenti chirurgici su richiesta, tra cui il taglio delle corde vocali o l’asportazione di alcune ghiandole.

LEZIONI AMERICANE
Negli Stati Uniti i laboratori di ricerca finanziati dal Governo diranno presto addio ai test sugli animali per sperimentare sostanze chimiche, farmaci e tossine. Nel corso del congresso dell’Associazione Americana per l’Avanzamento delle Scienze (AAAS), le tre più importanti agenzie americane, ovvero il National Institutes of Environmental Health Sciences (Niehs); il National Human Genome Research Institute (Nhgri) ed il Environmental Protection Agency (Epa) hanno firmato a Boston, durante il meeting annuale tenutosi il 15 febbraio 2008, un accordo per un importante progetto di tossicologia cellulare. Le agenzie hanno rilevato il crescente disagio dell’opinione pubblica, la preoccupazione riguardo la sperimentazione animale e ciò ha contribuito a dare il via alla loro collaborazione.
Le agenzie hanno messo in atto quanto già annunciato nel Giugno 2007 dal Consiglio Nazionale delle Ricerche statunitense (NRC) con il Rapporto “Tossicologia del 21° secolo”. Cellule o modelli computerizzati al posto di topi e cavie, con un vantaggio sia dal punto di vista “animalista” che dell'accuratezza dei risultati ottenuti. I nuovi metodi di ricerca saranno più efficaci, veloci ed immensamente meno costosi rispetto ai precedenti. Francis Collins, direttore del Nhgri - riferisce alla prestigiosa rivista Science: “gli studi scientifici condotti sugli animali non sono attendibili e non sempre funzionano. Considerando che l'obiettivo dei ricercatori è solitamente quello di testare gli effetti di una sostanza sulle cellule, perché non estrarne alcune dai differenti organi invece di utilizzare un intero organismo vivente?”. Secondo il direttore del Niehs, Samuel Wilson, “I laboratori potranno presto usare i nuovi test per studiare 100.000 composti in oltre 15 concentrazioni, in soli 2 giorni. Mentre per avere lo stesso risultato, oggi si dovrebbe lavorare otto ore al giorno, sette giorni a settimana, per sei mesi”.


Ti regaliamo un intervento di chirurgia estetica se farai l' infermiera! Ci stai?

Vuoi un seno nuovo o un intervento estetico che ti possa cambiare la vita??
Bene, allora state bene attenti perchè esiste una clinica privata a Praga che promette per tutte le donne appena assunte come infermiere di usufruire a loro scelta di un'operazione di chirurgia estetica al se­no, alle cosce o alla pancia, o lezioni di lingua straniera o cinque settimane di vacanza dietro un contratto della durata di 3 anni. 
Insomma, una proposta allettante per tutte coloro che soffrono perchè non si sentono abbastanza belle e attraenti allo specchio... Jiri Schweitzer, amministra­tore delegato della Iscare, ha dichiarato queste parole:
"In tre mesi abbiamo incrementato le domande del 10%. Ovviamente, se la dipen­dente vorrà andarsene prima, dovrà rimborsare i costi dell'in­tervento».
Petra Kalivodova, 31 anni, una delle prime infermiere ad avere accettato il contratto ha detto di essere soddisfatta e di sentirsi finalmente felice:
«Mi sento meglio quando mi guardo allo specchio». «Ci hanno sempre insegnato che se un'in­fermiera è bella, intelligente e ama il suo lavoro, il recupero dei suoi pazienti è più veloce».
E come darle torto??
Beh, da adesso in poi a buon merito vedremo infermiere sexy da bomba!!!
Ragazzi preparatevi, siete pronti?! Ehhehehhee ^__=
Immagino quanti finti ammalati occuperanno le sale operatorie da adesso in poi?? E chi prima aveva paura degli ospedali ora sarà tutto passato, vero bei maschietti?