Il giorno del faccia a faccia per la famiglia Misseri, a un anno di distanza dalla morte di Sarah Scazzi, si è concluso in una manciata di ore Davanti al gup del Tribunale di Taranto Pompeo Carriere è partito il processo per l'omicidio della giovane scomparsa ad Avetrana il 26 agosto 2010 e ritrovata morta 42 giorni dopo. Due le persone in carcere: sono la cugina della vittima, Sabrina Misseri, e la zia Cosima Serrano, madre di quest'ultima, che devono rispondere dell'omicidio della giovane studentessa che frequentava l'Istituto Alberghiero di Maruggio. Folla di curiosi e giornalisti davanti al tribunale.
"SABRINA GIA' CONDANNATA" - In apertura il legale di Sabrina Misseri ha presentato una richiesta di remissione del processo per 'incompatibilità ambientale', in quanto ci sarebbe un ambiente ostile per la sua assistita, già condannata -secondo l'avvocato Franco Coppi- dall'opinione pubblica. L'udienza è stata pertanto sospesa e poi rinviata al 10 ottobre. Gli avvocati Franco Coppi e Nicola Marseglia, legali di Sabrina Misseri, hanno depositato in apertura di udienza anche le otto lettere, di cui sette indirizzate alla figlia e una alla moglie, che Michele Misseri ha scritto da febbraio fino alla scorsa settimana. "Ho parlato brevemente con Sabrina: è stata avvertita già ieri di quelle che sarebbero state le iniziative difensive. Era assolutamente consenziente con noi, sa benissimo che questo può significare un prolungamento della sua custodia cautelare ma sa anche che è un passaggio che dovevamo compiere", ha detto Coppi. In questo modo i termini sia della custodia cautelare di Sabrina, che scadono il 14 ottobre, che della prescrizione, vengono sospesi. "Stiamo marciando all'unisono con la nostra assistita", ha aggiunto. "Sabrina si professa innocente, -ha concluso Coppi rispondendo ad una domanda dei giornalisti- ci mancherebbe altro che non abbia fiducia di dimostrarlo. Sono tegole che ti cadono in testa in venti secondi ma ci vogliono molti anni per togliersele di torno".
LA CASSAZIONE - Sarà la Cassazione ora a dover decidere sulla richiesta del legale sulla incompatibilità ambientale. In particolare, il legale ha fatto riferimento ad una lettera di Michele Misseri in cui si parla di presunte pressioni per fargli sostenere le versioni nelle quali confermano le accuse nei confronti della figlianonchè un complessivo ambiente ostile a Sabrina.
LA FOLLA A MICHELE MISSERI: DEVI DIRE LA VERITA' - Una piccola folla ha atteso Michele Misseri, lo zio di Sarah Scazzi, all'uscita dal Tribunale di Taranto chiedendogli a gran voce "ora devi dire la verità". "Se Dio esiste nel pozzo dovevi finirci anche tu", ha detto un cittadino. "Mettiti la mano alla coscienza, vergogna", ha urlato un altro mentre il contadino di Avetrana protetto dai carabinieri e dai suoi legali, si dirigeva verso l'auto che lo stato riportando a casa. Misseri non ha voluto rispondere alle domande dei cronisti.
LA FAMIGLIA CHIEDE MAXI RISARCIMENTO - Ammonta a 33 milioni di euro, con una provvisionale di 300mila euro, la richiesta di risarcimento danni depositata dai legali della famiglia Scazzi, costituitasi parte civile, nei confronti dei Misseri imputati per l'omicidio di Sarah. Giacomo Scazzi, sua moglie Concetta e il loro figlio Claudio hanno chiesto in udienza preliminare tre milioni di euro a testa nei confronti di Michele Misseri, la figlia Sabrina e la moglie Cosima, più un milione di euro a testa nei confronti di Carmine Misseri e Cosimo Cosma, fratello e nipote di Michele, accusati con lui della soppressione del cadavere. Non è stata ancora quantificata invece la richiesta di risarcimento danni per l'ex badante di casa Scazzi, la romena Maria Ecaterina Pantir, anche lei costituitasi parte civile. Nel corso dell'udienza preliminare la difesa di Sabrina Misseri ha depositato anche una serie di lettere scritte da Michele Misseri alla moglie Cosima, alla figlia e ad alcuni parenti nelle quali si accusa dell'omicidio
13 IMPUTATI - Il pm della Procura di Taranto Mariano Buccoliero e il procuratore aggiunto Pietro Argentino hanno presentato richiesta in tutto di 13 rinvii a giudizio. Dopo essere stati detenuti in periodi diversi, sono ora liberi lo zio Michele Misseri (rispettivamente padre e marito delle due donne in carcere), il fratello di questi, Carmine Misseri e il nipote Cosimo Cosma, detto Mimino, tutti accusati di essersi occupati di nascondere il cadavere nel pozzo dove venne ritrovato nella notte tra il 6 e il 7 ottobre grazie alla confessione dello stesso contadino di Avetrana, il perno intorno a cui e' ruotato tutto il giallo.
CONCETTA PRESENTE IN AULA - La mamma di Sarah era presente in aula perché - ha detto lei stessa nei giorni scorsi - intende guardare negli occhi la sorella Cosima Serrano e la nipote Sabrina Misseri, accusate di aver ucciso la figlia quindicenne il 26 agosto 2010, e il cognato Michele Misseri.
PROCESSO URGENTE - Il gup ha dichiarato urgente il processo poichè il 14 ottobre scadono i termini di custodia cautelare per Sabrina Misseri. Anche per questo l'udienza preliminare è stata fissata in periodo feriale e quelle successive saranno programmate in tempi ravvicinati, anche a cadenza quotidiana, se necessario. Gli altri personaggi di questo giallo infinito per i quali è stato chiesto il giudizio dalla Procura sono di contorno, compresi quattro avvocati, accusati, a vario titolo, di favoreggiamento, intralcio alla giustizia, soppressione di atti veri, infedele patrocinio.
LA VICENDA - Tutto è cominciato in un pomeriggio assolato di un anno fa. Sarah Scazzi esce di casa prestissimo. Indossa pantaloncini e una maglietta, infradito ai piedi e zaino in spalle contenente un asciugamano e le chiavi di casa. In mano un telefonino, alle orecchie un auricolare. Deve raggiungere la casa della cugina (e migliore amica) Sabrina, più grande di lei di alcuni anni (ne ha 22), a poche centinaia di metri da casa sua, per andare al mare sulla costa jonico-salentina insieme a un'altra ragazza, Mariangela Spagnoletti che sarebbe passata a prenderle in auto. Ma della 15enne si perdono presto le tracce.
Da quel momento inizia il giallo. Dopo giorni di ricerche e appelli, il 29 settembre Michele Misseri mette in scena il casuale ritrovamento del telefonino di Sarah che lui dice di aver scoperto bruciacchiato (con la scheda ma senza batteria) tra le stoppie, mentre lavorava in campagna. Passa qualche giorno e durante un drammatico interrogatorio Misseri crolla e confessa. E' stato lui ad uccidere la nipote, strangolandola nel garage di via Deledda dopo il rifiuto delle sue avances sessuali. Racconta anche di averla sepolta in un pozzo in contrada 'Mosca' sulla strada per Nardo', dove il cadavere viene recuperato poche ore dopo. Intanto in tv a 'Chi l'ha visto?' va in onda il dramma della madre di Sarah, Concetta Serrano Spagnolo, ospite proprio da casa Misseri per l'ennesimo appello, che invece riceve la notizia in diretta della confessione del cognato e del ritrovamento del corpo. L'uomo viene arrestato. Nella prima versione Misseri aggiunge un particolare macabro poi smentito: prima di gettare Sarah nel pozzo avrebbe abusato sessualmente del cadavere.
Dopo alcuni giorni arriva la prima svolta. Misseri chiama in causa la figlia Sabrina dicendo che insieme hanno concordato di dare una 'lezione' a Sarah per le voci messe in giro sulle presunte molestie dello zio, poi sfociata nell'omicidio. La cugina l'avrebbe condotta in garage e tenuta per le spalle mentre il padre la strangolava. La ragazza, divenuta nel frattempo 'reginetta' dei programmi tv, viene arrestata il 15 ottobre. Ai primi di novembre arriva una nuova versione sempre targata Misseri. Durante un interrogatorio riferisce agli inquirenti che è stata la figlia, da sola, a uccidere la cugina probabilmente a causa di una lite dovuta alla gelosia per l'amico Ivano Russo, del quale Sabrina era follemente innamorata ma che riservava attenzioni affettuose anche a Sarah. Misseri, invece, si sarebbe occupato solo di nascondere il corpo nel pozzo.
Da quel momento l'inchiesta del pm Buccoliero e del procuratore aggiunto Argentino va avanti, avvalendosi di altri dati e lasciando sullo sfondo la pioggia di dichiarazioni di Misseri, che arriverà a fornire ben otto-nove versioni. Sempre di più conquista la scena Cosima Serrano, madre di Sabrina e zia di Sarah. Fino ad arrivare al 26 maggio. Su ordinanza del gip Rosati i carabinieri arrestano Cosima Serrano, moglie di Michele e madre di Sabrina, per concorso in omicidio oltre che in soppressione di cadavere insieme alla figlia Sabrina, alla quale viene notificata in carcere un'altra ordinanza di custodia cautelare. Per il gip, che non accetta per le due donne l'accusa di sequestro di persona configurata dai pm, l'omicidio e' avvenuto in casa.
"SABRINA GIA' CONDANNATA" - In apertura il legale di Sabrina Misseri ha presentato una richiesta di remissione del processo per 'incompatibilità ambientale', in quanto ci sarebbe un ambiente ostile per la sua assistita, già condannata -secondo l'avvocato Franco Coppi- dall'opinione pubblica. L'udienza è stata pertanto sospesa e poi rinviata al 10 ottobre. Gli avvocati Franco Coppi e Nicola Marseglia, legali di Sabrina Misseri, hanno depositato in apertura di udienza anche le otto lettere, di cui sette indirizzate alla figlia e una alla moglie, che Michele Misseri ha scritto da febbraio fino alla scorsa settimana. "Ho parlato brevemente con Sabrina: è stata avvertita già ieri di quelle che sarebbero state le iniziative difensive. Era assolutamente consenziente con noi, sa benissimo che questo può significare un prolungamento della sua custodia cautelare ma sa anche che è un passaggio che dovevamo compiere", ha detto Coppi. In questo modo i termini sia della custodia cautelare di Sabrina, che scadono il 14 ottobre, che della prescrizione, vengono sospesi. "Stiamo marciando all'unisono con la nostra assistita", ha aggiunto. "Sabrina si professa innocente, -ha concluso Coppi rispondendo ad una domanda dei giornalisti- ci mancherebbe altro che non abbia fiducia di dimostrarlo. Sono tegole che ti cadono in testa in venti secondi ma ci vogliono molti anni per togliersele di torno".
LA CASSAZIONE - Sarà la Cassazione ora a dover decidere sulla richiesta del legale sulla incompatibilità ambientale. In particolare, il legale ha fatto riferimento ad una lettera di Michele Misseri in cui si parla di presunte pressioni per fargli sostenere le versioni nelle quali confermano le accuse nei confronti della figlianonchè un complessivo ambiente ostile a Sabrina.
LA FOLLA A MICHELE MISSERI: DEVI DIRE LA VERITA' - Una piccola folla ha atteso Michele Misseri, lo zio di Sarah Scazzi, all'uscita dal Tribunale di Taranto chiedendogli a gran voce "ora devi dire la verità". "Se Dio esiste nel pozzo dovevi finirci anche tu", ha detto un cittadino. "Mettiti la mano alla coscienza, vergogna", ha urlato un altro mentre il contadino di Avetrana protetto dai carabinieri e dai suoi legali, si dirigeva verso l'auto che lo stato riportando a casa. Misseri non ha voluto rispondere alle domande dei cronisti.
LA FAMIGLIA CHIEDE MAXI RISARCIMENTO - Ammonta a 33 milioni di euro, con una provvisionale di 300mila euro, la richiesta di risarcimento danni depositata dai legali della famiglia Scazzi, costituitasi parte civile, nei confronti dei Misseri imputati per l'omicidio di Sarah. Giacomo Scazzi, sua moglie Concetta e il loro figlio Claudio hanno chiesto in udienza preliminare tre milioni di euro a testa nei confronti di Michele Misseri, la figlia Sabrina e la moglie Cosima, più un milione di euro a testa nei confronti di Carmine Misseri e Cosimo Cosma, fratello e nipote di Michele, accusati con lui della soppressione del cadavere. Non è stata ancora quantificata invece la richiesta di risarcimento danni per l'ex badante di casa Scazzi, la romena Maria Ecaterina Pantir, anche lei costituitasi parte civile. Nel corso dell'udienza preliminare la difesa di Sabrina Misseri ha depositato anche una serie di lettere scritte da Michele Misseri alla moglie Cosima, alla figlia e ad alcuni parenti nelle quali si accusa dell'omicidio
13 IMPUTATI - Il pm della Procura di Taranto Mariano Buccoliero e il procuratore aggiunto Pietro Argentino hanno presentato richiesta in tutto di 13 rinvii a giudizio. Dopo essere stati detenuti in periodi diversi, sono ora liberi lo zio Michele Misseri (rispettivamente padre e marito delle due donne in carcere), il fratello di questi, Carmine Misseri e il nipote Cosimo Cosma, detto Mimino, tutti accusati di essersi occupati di nascondere il cadavere nel pozzo dove venne ritrovato nella notte tra il 6 e il 7 ottobre grazie alla confessione dello stesso contadino di Avetrana, il perno intorno a cui e' ruotato tutto il giallo.
CONCETTA PRESENTE IN AULA - La mamma di Sarah era presente in aula perché - ha detto lei stessa nei giorni scorsi - intende guardare negli occhi la sorella Cosima Serrano e la nipote Sabrina Misseri, accusate di aver ucciso la figlia quindicenne il 26 agosto 2010, e il cognato Michele Misseri.
PROCESSO URGENTE - Il gup ha dichiarato urgente il processo poichè il 14 ottobre scadono i termini di custodia cautelare per Sabrina Misseri. Anche per questo l'udienza preliminare è stata fissata in periodo feriale e quelle successive saranno programmate in tempi ravvicinati, anche a cadenza quotidiana, se necessario. Gli altri personaggi di questo giallo infinito per i quali è stato chiesto il giudizio dalla Procura sono di contorno, compresi quattro avvocati, accusati, a vario titolo, di favoreggiamento, intralcio alla giustizia, soppressione di atti veri, infedele patrocinio.
LA VICENDA - Tutto è cominciato in un pomeriggio assolato di un anno fa. Sarah Scazzi esce di casa prestissimo. Indossa pantaloncini e una maglietta, infradito ai piedi e zaino in spalle contenente un asciugamano e le chiavi di casa. In mano un telefonino, alle orecchie un auricolare. Deve raggiungere la casa della cugina (e migliore amica) Sabrina, più grande di lei di alcuni anni (ne ha 22), a poche centinaia di metri da casa sua, per andare al mare sulla costa jonico-salentina insieme a un'altra ragazza, Mariangela Spagnoletti che sarebbe passata a prenderle in auto. Ma della 15enne si perdono presto le tracce.
Da quel momento inizia il giallo. Dopo giorni di ricerche e appelli, il 29 settembre Michele Misseri mette in scena il casuale ritrovamento del telefonino di Sarah che lui dice di aver scoperto bruciacchiato (con la scheda ma senza batteria) tra le stoppie, mentre lavorava in campagna. Passa qualche giorno e durante un drammatico interrogatorio Misseri crolla e confessa. E' stato lui ad uccidere la nipote, strangolandola nel garage di via Deledda dopo il rifiuto delle sue avances sessuali. Racconta anche di averla sepolta in un pozzo in contrada 'Mosca' sulla strada per Nardo', dove il cadavere viene recuperato poche ore dopo. Intanto in tv a 'Chi l'ha visto?' va in onda il dramma della madre di Sarah, Concetta Serrano Spagnolo, ospite proprio da casa Misseri per l'ennesimo appello, che invece riceve la notizia in diretta della confessione del cognato e del ritrovamento del corpo. L'uomo viene arrestato. Nella prima versione Misseri aggiunge un particolare macabro poi smentito: prima di gettare Sarah nel pozzo avrebbe abusato sessualmente del cadavere.
Dopo alcuni giorni arriva la prima svolta. Misseri chiama in causa la figlia Sabrina dicendo che insieme hanno concordato di dare una 'lezione' a Sarah per le voci messe in giro sulle presunte molestie dello zio, poi sfociata nell'omicidio. La cugina l'avrebbe condotta in garage e tenuta per le spalle mentre il padre la strangolava. La ragazza, divenuta nel frattempo 'reginetta' dei programmi tv, viene arrestata il 15 ottobre. Ai primi di novembre arriva una nuova versione sempre targata Misseri. Durante un interrogatorio riferisce agli inquirenti che è stata la figlia, da sola, a uccidere la cugina probabilmente a causa di una lite dovuta alla gelosia per l'amico Ivano Russo, del quale Sabrina era follemente innamorata ma che riservava attenzioni affettuose anche a Sarah. Misseri, invece, si sarebbe occupato solo di nascondere il corpo nel pozzo.
Da quel momento l'inchiesta del pm Buccoliero e del procuratore aggiunto Argentino va avanti, avvalendosi di altri dati e lasciando sullo sfondo la pioggia di dichiarazioni di Misseri, che arriverà a fornire ben otto-nove versioni. Sempre di più conquista la scena Cosima Serrano, madre di Sabrina e zia di Sarah. Fino ad arrivare al 26 maggio. Su ordinanza del gip Rosati i carabinieri arrestano Cosima Serrano, moglie di Michele e madre di Sabrina, per concorso in omicidio oltre che in soppressione di cadavere insieme alla figlia Sabrina, alla quale viene notificata in carcere un'altra ordinanza di custodia cautelare. Per il gip, che non accetta per le due donne l'accusa di sequestro di persona configurata dai pm, l'omicidio e' avvenuto in casa.
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