giovedì 12 gennaio 2012

Zero treni per il Sud. Appelli dal Nord al Sud

"Come amministratori di territori differenti esprimiamo la nostra preoccupazione per la riorganizzazione del servizio notturno del Gruppo Ferrovie dello Stato e la eliminazione del servizio di wagon lits". E' l'appello da nord a sud, firmato dai sindaci e dai governatori Giuliano Pisapia, Sindaco di Milano Piero Fassino, Sindaco di Torino, Nichi Vendola, Presidente Regione Puglia, Raffaele Lombardo, Presidente Regione Sicilia, Giuseppe Scopelliti, Presidente Regione Calabria, Presidente della Provincia di Taranto Florido, in merito alla vicenda degli ex lavoratori dei treni notturni, ancora in presidio e in tre sulla torrefaro in stazione Centrale. "I treni che hanno garantito i collegamenti tra regioni del nord e del sud del paese nelle ore notturne - scrivono i rappresentanti delle istituzioni locali nell'appello al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Corrado Passera per un tavolo nazionale sulla riorganizzazione del servizio notturno di Trenitalia - rappresentano un servizio importante per le nostre comunitÖ, caratterizzate da intensi rapporti con il Mezzogiorno e sottolineate dall'alta quantità di persone e famiglie che, residenti oggi nel nord, mantengono costanti e continui rapporti con le loro comunità di origine. Pur non volendo interferire nelle autonome decisioni aziendali delle Ferrovie dello Stato, non possiamo non sollecitare una verifica e un riesame delle scelte assunte, chiedendo che sia garantito il mantenimento, almeno parziale, di alcuni di questi collegamenti. Alla preoccupazione per l'interruzione di un servizio per i viaggiatori si accompagna quella per le conseguenze occupazionali della riorganizzazione: ß noto a tutti quanto oggi la crisi economica renda assai difficoltosa la riallocazione di un lavoratore in una nuova attivitÖ. Peraltro la protesta dei lavoratori impiegati a vario titolo nell'attivitÖ di wagon lits ha assunto forme che mettono a rischio la salute delle stesse persone. Per queste ragioni chiediamo l'intervento del Governo affinchá si possa aprire un tavolo di confronto nazionale per individuare soluzioni che possano ricomporre le diverse istanze di questa vicenda". "Abbiamo cominciato coinvolgendo quegli amministratori che si sono pubblicamente espressi sul tema nelle scorse settimane - spiega l'assessore al Lavoro del Comune di Milano, Cristina Tajani, che da settimane segue la mobilitazione dei lavoratori arrampicati sulla torre faro della Stazione Centrale di Milano - ma crediamo di poter ottenere altre adesioni nei prossimi giorni. Penso alla regione Veneto il cui Consiglio ha approvato una mozione qualche settimana fa che va nella stessa direzione. Siamo preoccupati parimenti - ha concluso l'assessore - dall'abolizione di un importante collegamento tra le regioni del nord e quelle del Mezzogiorno d'Italia e dalle sue conseguenze occupazionali".

Vendola: citiamo in giudizio Trenitalia - ''Non escludiamo nessuna iniziativa, anche giudiziaria nei confronti di Trenitalia. Le scelte compiute nell'ultimo mese sono andate nella direzione sbagliata''. Lo afferma il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, in una dichiarazione pubblicata sul sito internet dell'Ente. ''Con la soppressione dei treni notturni, la cancellazione dei collegamenti con il nord Italia, i drammatici licenziamenti conseguenti e la lievitazione delle tariffe - aggiunge il governatore - Trenitalia ha spaccato l'Italia in due pezzi, creando di fatto viaggiatori di serie A e viaggiatori di serie B. E questa e' una scelta inaccettabile''. Vendola annuncia la volonta' di promuovere un incontro con i consumatori, in particolare con l'Istituto pugliese per il consumo (associazione che raccoglie tutte le associazioni dei consumatori pugliesi), le associazioni datoriali e i sindacati.

L'incontro si svolgera' martedi' 10 gennaio alle 11.30 nella sede della Presidenza della Regione Puglia al Lungomare Nazario Sauro a Bari e sara' aperto all'Anci e a tutte le forze politiche. Obiettivo del confronto sara' quello di individuare ogni possibile strumento per salvaguardare il trasporto pubblico ferroviario e il diritto alla mobilita' dei cittadini e delle imprese pugliesi, ''esaminando ogni possibile iniziativa anche giudiziaria'', continua la nota. ''Tra queste, la possibilita' di promuovere una class action''.


LO SPECIALE DI AFFARITALIANI.IT - LE LETTERE DEI CITTADINI E DELLE ASSOCIAZIONI
2p 1979 XMPR
Tagli dei treni, il problema si espande. Ora anche le associazioni meridionali di Reggio Emilia insorgono, denunciano la mancanza di collegamenti con le regioni del Sud. Tutti insieme scrivono una lettera al prefetto Antonella De Miro, chiedendo un intervento deciso che possa risolvere la situazione.
Affaritaliani.it pubblica la lettera in versione integrale, spedita anche al presidente della Provincia di Reggio Emilia, alle organizzazioni sindacali e a quelle imprenditoriali della zona:
"Illustre Prefetto,
siamo i presidenti delle Associazioni Lucana, Campana e Calabrese presenti ed operanti nel territorio di Reggio Emilia da anni. Le chiediamo con urgenza un incontro al fine di prospettare le innumerevoli situazioni di disagio che centinaia di lavoratori e famiglie hanno subito in queste festività natalizie. Casi eclatanti come quelli avvenuti nella stazione di Bologna dove per poter raggiungere le località d’origine (nel Sud Italia) ed accaparrarsi un posto sui pochissimi treni stracolmi, è dovuta intervenire la Polfer più volte per motivi di ordine pubblico. Eventi ripetutisi più volte nei giorni scorsi. Per poter salire sui treni stracolmi (sono previsti solo 15 posti in piedi per vagone) si è dovuto addirittura pagare un prezzo doppio dei biglietti; l’unico modo per partire in quanto non erano più in vendita biglietti. Trenitalia invece di potenziare i treni per le festività, a lunga percorrenza da e verso il Sud, li ha ridotti.
La situazione dovrebbe addirittura peggiorare nei prossimi mesi in quanto sono previsti ulteriori tagli di linee a lunga percorrenza. Dal 13 dicembre numerosi viaggiatori del sud (campani, lucani e calabresi in particolare, e parzialmente i pugliesi) vivono una separazione ferroviaria di fatto dell’Italia. Con facilità si raggiunge la Capitale ma le lunghe tratte che da e verso il Sud raggiungevano le grandi città del Nord sono state tutte decimate, penalizzando fortemente una parte dell’Italia. A Reggio Emilia la situazione è ancora più grave. Avevamo in fermata 5 treni notte con direzione Sud: 3 sull'adriatica e 2 con direzione Napoli di cui 1 solo nei giorni dispari. La situazione attuale è praticamente zero treni che fermano con direzione Sud. Chi deve andare sull'adriatica deve cambiare alla stazione di Bologna dove avviene la concentrazione maggiore dei pendolari causando disagi e tensione sociale sopra descritta.
Chi va verso Napoli (limite massimo dell'Italia secondo Trenitalia) l'unica possibilità che ha oggi è quella di prendere un treno alle 22,56 a Reggio Emilia per Parma, per poi riprendere un treno alle 01,00 con direzione Napoli. Un’assurdità: centinaia di pendolari e famiglie che aspettano 1 e 40 minuti a Parma per poi ripassare di nuovo da Reggio Emilia. Nella nostra provincia abbiamo molti lavoratori e famiglie pendolari che per vari motivi il fine settimana ritonano al Sud per poi raggiungere Reggio Emilia la domenica o il lunedì mattina presto, per iniziare la loro settimana lavorativa. Questa prassi che dura da tempo è stata spezzata dalla politica di Trenitalia. Oggi non è più possibile pagare i circa 40 euro su un treno notte per raggiungere Reggio Emilia; ne occorrono 80 perché si obbliga a viaggiare sui treni Freccia Rossa. Nei fatti i viaggiatori delle regioni Campania Basilicata e Calabria sono tagliati fuori dai collegamenti su lunghe tratte. Qualche possibilità in più, ma sempre con cambi a Bologna, hanno i viaggiatori Pugliesi.
Illustre Prefetto, le chiediamo un incontro ufficiale per poterla informare di persona della tensione sociale che sta covando tra, lo ripetiamo, le centinaia di pendolari del sud che vivono e lavorano nel reggiano 5 giorni su 7. Le chiediamo di organizzare un incontro invitando anche il sindaco di Reggio Emilia, la presidente della Provincia e le Organizzazioni Sindacali ed Imprenditoriali perché, ognuno per le proprie competenze, contribuisca a risolvere “la grave situazione di isolamento” che da alcune settimane vive la stazione di Reggio Emilia. In attesa della sua convocazione cogliamo l’occasione per augurarle Buon 2012".

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